Indice
1. Il bilancio della Regione Lombardia
3. Entrate e spese delle Province
1. Il bilancio della Regione Lombardia
I dati finanziari della Regione Lombardia qui presentati sono forniti dalla Struttura Ragioneria e Bilancio della Regione Lombardia, che appartiene all’Unità Organizzativa Programmazione e gestione finanziaria.
La Struttura Ragioneria e Bilancio è responsabile
Il Bilancio annuale presenta il quadro generale delle entrate che Regione Lombardia prevede di incassare e le spese che essa prevede di dover sostenere nell'anno solare di riferimento. Il Bilancio pluriennale determina il quadro complessivo delle risorse che Regione Lombardia prevede di acquisire e di impiegare nel periodo di tre anni per assicurare il riscontro di copertura delle spese stabilite da leggi regionali a carico di esercizi futuri.
Il Bilancio annuale e il Bilancio pluriennale sono gli strumenti della programmazione finanziaria regionale; vengono approvati con legge dal Consiglio Regionale entro il 31 dicembre di ogni anno.
2. Entrate e spese dei Comuni
L’elaborazione sui certificati del conto di bilancio dei Comuni si inserisce, così come accade per i bilanci delle Amministrazioni Provinciali, nel quadro delle statistiche sulle amministrazioni pubbliche prodotte dall’Istat.
I dati diffusi dall’Istat sono ottenuti da elaborazioni di informazioni presenti nella banca dati del Ministero dell’Interno e sono rese disponibili con dettaglio regionale e per classe di ampiezza demografica dei comuni.
Le nuove sono state ottenute utilizzando nuove procedure e sostituiscono quelle ottenute negli anni passati con la rilevazione diretta effettuata su un campione di comuni italiani.
L’innovazione introdotta consente di: garantire un’informazione tempestiva sui conti consuntivi delle amministrazioni locali; migliorare le stime di contabilità nazionale per la produzione del conto consolidato della pubblica amministrazione; valutare i flussi finanziari tra livelli di governo e rendere informazioni sull’evoluzione dei processi di decentramento fiscale ed amministrativo.
Tutti i comuni hanno l’obbligo di redigere annualmente il certificato del conto di bilancio, con riferimento ai principali dati del rendiconto relativo all’esercizio precedente. Il certificato del conto di bilancio dei comuni, la cui struttura è definita nel D.P.R. n.194 del 31.1.1996, dettaglia i flussi finanziari di competenza e di cassa per le principali categorie e voci economiche di entrata e di spesa. Tale modello, il cui schema viene ogni anno definito con decreto del Ministero dell’Interno, adottato dai comuni nella forma attuale a partire dal 1998, consente un’analisi dettagliata della spesa delle amministrazioni comunali per funzioni e servizi locali oltre che della provenienza e destinazione dei trasferimenti. Dopo l’approvazione, entro il 30 giugno di ogni anno, da parte dei consigli comunali, del rendiconto finanziario relativo all’esercizio precedente, viene prodotto il certificato del conto di bilancio in formato cartaceo e, dal 2003 obbligatoriamente, anche in formato elettronico. Per tale operazione gli enti hanno l’obbligo di utilizzare solo procedure che hanno ottenuto l’omologazione da parte del Ministero dell’Interno.
La trasmissione all’Istat da parte del Ministero dell’Interno dei certificati del conto di bilancio dei comuni consente di ottenere rispetto al passato un miglioramento delle stime dei flussi di finanza comunale.
Per l’esercizio finanziario 2008 i dati disponibili per queste stime provvisorie riguardano 7.470 comuni. La stima dei valori dell’universo dei comuni è stata ottenuta basandosi sulla popolazione residente al 31/12/2008, tramite coefficienti di espansione calcolati per ciascuna classe di popolazione residente di ciascuna regione.
3. Entrate e spese delle Province
L’elaborazione dei bilanci consuntivi delle amministrazioni provinciali relativi all’esercizio 2008 è effettuata dall’Istat sulla base dei dati contenuti nei certificati del conto di bilancio forniti dal Ministero dell’Interno. Il modello di certificato del conto di bilancio è stato approvato dal Ministero stesso con decreto del 14 agosto 2009 e pubblicato sul supplemento ordinario (n. 158) alla Gazzetta Ufficiale numero 201 del 31 agosto 2009.
A partire dal certificato del 2002, a tutti gli enti locali è stato imposto di trasmettere al Ministero, tramite le competenti Prefetture - Uffici territoriali del Governo, il certificato al conto di bilancio sia su supporto cartaceo sia su supporto informatizzato. In particolare quest’ultimo deve essere prodotto in formato standard e con software provvisto di apposita omologazione da parte del Ministero stesso. L’omologazione, oltre a garantire la corrispondenza degli output agli standard fissati, garantisce la produzione di un output esente da errori attraverso i numerosi controlli incrociati dei dati contenuti nei vari quadri del certificato.
Nel certificato sono presentati in forma riassuntiva i principali dati della gestione finanziaria e alcune informazioni riguardanti i servizi forniti dalle amministrazioni provinciali, secondo le classificazioni previste dal decreto del Presidente della Repubblica numero 194 del 31 gennaio 1996.
I dati finanziari del certificato sono utilizzati per la preparazione della Relazione generale sulla situazione economica del Paese, per la costruzione dei Conti economici nazionali e per la realizzazione di numerose pubblicazioni edite dall’Istat. Di essi viene rilevata la fase della competenza (accertamenti e impegni), la fase della cassa (riscossioni e pagamenti) e il risultato della gestione finanziaria. Vengono fatte elaborazioni specifiche sui dati relativi all’ammontare dei prestiti accesi e rimborsati nell’anno secondo l’ente erogatore e vengono calcolati per singola regione alcuni fondamentali indicatori economico-finanziari.
I dati aggregati per Regione e per il totale Italia riguardano i dati finanziari di 104 amministrazioni provinciali, con la sola provincia de L’Aquila stimata. Nelle elaborazioni sono assenti le amministrazioni provinciali di Trento e Bolzano, i cui dati, godendo esse di particolare autonomia (articolo 1 della legge numero 142 del 1990), sono rilevati con l’analoga indagine sui bilanci delle regioni e province autonome. Nella regione Valle d’Aosta le funzioni, altrove riservate alle province, sono svolte dall’amministrazione regionale (articolo 6 del decreto legislativo numero 431 del 28 dicembre 1989).
L’ordinamento della contabilità
La disciplina sulla tenuta della contabilità delle province e sulle modalità di redazione del bilancio consuntivo annuale per l’anno finanziario 2008 è quella stabilita dal decreto del Presidente della Repubblica sopra citato.
Le entrate sono suddivise in “titoli” (secondo la provenienza), in “categorie” (secondo la natura) ed in “risorse” (secondo l’oggetto). Le spese sono ripartite secondo due distinti criteri di classificazione: quello economico e quello funzionale. La classificazione economica adotta una disaggregazione per “titoli” ed “interventi”, la classificazione funzionale una disaggregazione per “funzioni” e “servizi”.
Annualmente, entro il 30 giugno, secondo quanto stabilito dal Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali approvato con decreto legislativo 18 agosto 2000 n.267 (art. 151, c. 7) le province procedono alla rendicontazione della gestione dell’esercizio precedente mediante la predisposizione del rendiconto, dal quale derivano le informazioni finanziarie riportate nel certificato del conto di bilancio.
I principali obiettivi della elaborazione sono: garantire un’informazione tempestiva sui conti consuntivi delle amministrazioni provinciali; migliorare le stime di contabilità nazionale per la realizzazione del conto consolidato della Pubblica Amministrazione; consentire la conoscenza e la valutazione dei flussi finanziari tra livelli di governo; rendere informazioni sull’evoluzione dei processi di decentramento fiscale ed amministrativo.
4. Altri enti
I bilanci delle Comunità Montane
I dati di bilancio delle Comunità Montane sono il risultato di elaborazioni eseguite dall’Istat sui dati finanziari contenuti nei certificati del conto di bilancio che le Comunità montane hanno trasmesso al Ministero dell’interno. Tali elaborazioni si inseriscono nell’ambito delle statistiche sulle amministrazioni pubbliche prodotte dall’Istat, in particolare di quelle inerenti la finanza locale.
I criteri di classificazione delle entrate e delle spese e i documenti di bilancio e di conto consuntivo, nonché le modalità della loro compilazione hanno la loro fonte legale nell’articolo 114 del Decreto legislativo n.77 del 25 febbraio 1995, concernente l’ordinamento finanziario e contabile degli enti locali, e nel D.P.R. n.194 del 31 gennaio 1996.
L’Istat effettua un controllo dei dati pervenuti al fine di assicurare la compatibilità tra i diversi quadri di cui si compone il certificato del conto di bilancio.
Dei 355 enti costituenti l’universo 2007 delle comunità montane, solo 9, escludendo quelli della Sardegna, non hanno trasmesso il loro certificato; i loro flussi finanziari sono stati stimati tenendo conto delle variazioni di enti simili per dimensione e struttura all’interno dello stesso ambito territoriale.
Le analisi presentate nella presente pubblicazione non tengono conto dei dati relativi alle Comunità montane della Sicilia, benché ancora attive, perché, dopo la loro soppressione con decreto del Presidente della Regione del 19 settembre 1986, i loro bilanci vengono consolidati in quelli delle Amministrazioni provinciali nei cui territori ricadono le corrispondenti aree di competenza.
Inoltre, molte delle 25 Comunità montane della Sardegna, dopo la loro soppressione stabilita dalla Legge regionale n.12 del 2 agosto 2005, sono cessate, con trasferimento delle funzioni alle competenti Province, o trasformate in altra tipologia di ente ( Consorzi, Unioni di comuni o altro). Per alcune è attualmente in corso la procedura di liquidazione ad opera dei Commissari straordinari nominati con decreto della Regione Sardegna. Solo 7 di loro hanno trasmesso alle Prefetture, nei tempi e modalità stabilite dal decreto ministeriale, i dati del loro rendiconto 2007. Per questa regione l’Istat non ha provveduto a nessun tipo di integrazione delle Comunità montane mancanti.
I bilanci delle Camere di Commercio
I dati rilasciati dall’Istat derivano dall’elaborazione dei dati di bilancio di esercizio delle Camere di Commercio, rilevati dall’Istat, e contenuti negli allegati C e D predisposti dalle Camere di Commercio secondo la normativa contenuta nel Decreto del Presidente della Repubblica 2 novembre 2005, n. 254.
Il decreto prevede una nuova disciplina della gestione patrimoniale e finanziaria delle Camere di Commercio, ed è stato emanato in seguito al riconoscimento della necessità di modificare il regolamento concernente la disciplina della gestione patrimoniale e finanziaria delle Camere di Commercio, così come previsto nel decreto del Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato del 23 luglio 1997, n. 287.
Il campo di rilevazione dell’indagine sui bilanci di esercizio comprende tutte Camere di Commercio presenti sul territorio nazionale; oggetto della rilevazione sono le voci economiche contenute nello stato patrimoniale e nel conto economico dell’esercizio.
Ulteriori informazioni sono rilevate in merito alla consistenza numerica del personale dipendente, a tempo indeterminato e a tempo determinato, alla fine dell’anno di riferimento.