21 - CREDITO, ASSICURAZIONI E MERCATO FINANZIARIO

Dettagli: 

Indice

1. Aziende di credito

2. Depositi, impieghi, conti economici delle banche ordinarie, finanziamenti

3. Tassi di interesse e coefficienti di rivalutazione monetaria

4. Mercato finanziario

5. Assicurazioni

 

Il sistema finanziario di un paese è l'insieme organizzato di mercati, intermediari e strumenti finanziari. Rappresenta la struttura attraverso cui, in una moderna economia, si svolge l'attività finanziaria, cioè la produzione e l'offerta dei servizi finanziari. Gli strumenti finanziari sono una particolare categoria di contratti che hanno per oggetto diritti e prestazioni di natura finanziaria mentre i mercati finanziari sono mercati specializzati nella negoziazione degli strumenti finanziari. Gli intermediari finanziari sono invece una speciale classe di imprese che svolgono essenzialmente attività finanziaria, un'attività cioè basata sulla produzione e sulla negoziazione di strumenti finanziari e sull'offerta di servizi connessi alla circolazione degli strumenti stessi.

Data la natura dell'attività svolta, il funzionamento del sistema finanziario avviene in un contesto di regole e controlli. La quarta componente della struttura del sistema è quindi costituita dalle autorità di vigilanza.

Il sistema finanziario realizza, attraverso la produzione e l'offerta di servizi finanziari, tre fondamentali processi del funzionamento di un'economia moderna:

  • il regolamento degli scambi;
  • l'accumulazione del risparmio e il finanziamento degli investimenti;
  • la gestione dei rischi.

I dati sul sistema finanziario relativi alla sua struttura, alla situazione contabile e all' operatività degli intermediari bancari e non bancari, sono di fonte Banca d’Italia e pubblicati sul Bollettino Statistico dell’ente,

I fenomeni considerati nelle statistiche della Banca d’Italia si riferiscono, ove non altrimenti indicato, alle operazioni, in qualunque divisa regolate, effettuate dagli intermediari creditizi e finanziari con soggetti residenti. Sono, di norma, esclusi i rapporti interbancari. I rapporti denominati in valute diverse dall'euro sono contabilizzati in euro al tasso di cambio di fine periodo.

Con riguardo ai dati di flusso, le operazioni per le quali e' avvenuta la liquidazione degli interessi sono contabilizzate al tasso di cambio utilizzato per la conversione in euro degli interessi medesimi; le altre al tasso di cambio di fine periodo.

Eccezioni rispetto ai principi di carattere generale sono evidenziate nelle note in calce alle singole tavole.

I dati relativi ai medesimi fenomeni, desunti da fonti di diversa natura, possono risultare non coincidenti in relazione alle caratteristiche delle specifiche rilevazioni. Ulteriori mancate quadrature tra tavole diverse e all'interno di ciascuna di esse sono da imputare agli arrotondamenti oppure a dati che non vengono evidenziati perché coperti da vincoli di riservatezza.

Per quanto riguarda gli aggregati territoriali , per le Regioni si tiene conto dell'elenco di cui all'art. 131 della Costituzione italiana mentre per le province gli schemi segnaletici, a partire da dicembre 2008, sono stati ampliati per tener conto delle province di recente costituzione che, alla medesima data, erano già operative.

 

Le informazioni contenute nel Bollettino Statistico sono desunte a loro volta da quattro fonti principali:

– segnalazioni di vigilanza inviate dagli intermediari finanziari;

– segnalazioni della Centrale dei rischi;

– rilevazioni sui tassi d'interesse attivi e passivi;

– archivi anagrafici degli intermediari.

Ulteriori dettagli sui dati della Banca d’Italia isono presentati nei prossimi paragrafi in relazione al tema cui fanno riferimento.

 

1. Aziende di credito

Le informazioni di tipo anagrafico che riguardano gli intermediari creditizi e finanziari soggetti alla  vigilanza della Banca d'Italia e alle attività che gli stessi sono stati autorizzati a esercitare, sono desunte da appositi albi o elenchi tenuti dalla Banca medesima o dalla Consob.

Le banche sono classificate secondo i seguenti gruppi istituzionali (secondo quanto previsto dal D. Lgs. 1.9.1993, n. 385 del Testo unico bancario:

  • banche S.p.A
  • banche popolari
  • banche di credito cooperativo
  • filiali di banche estere
  • istituti centrali di categoria e istituti di rifinanziamento (che da gennaio 2005 sono confluite nel raggruppamento "Banche S.p.A.")

Gli sportelli costituiscono i punti operativi che svolgono direttamente con il pubblico, in tutto o in parte, l'attività della banca. Rientrano in questa definizione gli sportelli a operatività particolare mentre sono esclusi gli uffici di rappresentanza.

 

2. Depositi, impieghi, conti economici delle banche ordinarie, finanziamenti

Le principali fonti informative per le statistiche sui depositi, sugli impieghi e sui finanziamenti sono le segnalazioni di vigilanza e le segnalazioni della Centrale dei rischi.

Le segnalazioni di vigilanzasono richieste dalla Banca d'Italia alle istituzioni creditizie, alle società di intermediazione mobiliare, agli intermediari finanziari, alle  società di gestione del risparmio e alle società di investimento a capitale variabile (Sicav).

Detti intermediari (sulla base degli schemi segnaletici e con la periodicità specificamente previsti) sono tenuti a inviare flussi informativi (di norma, consistenze di fine periodo e dati di flusso) sulle poste patrimoniali ed economiche, sulle operazioni (ad es. forma tecnica, tipologia dei titoli negoziati o gestiti, durata originaria e residua, divisa) e sulle controparti (localizzazione e attività economica) nonché ulteriori elementi utili per l'analisi dei diversi profili tecnici (concentrazione degli impieghi, struttura della raccolta, esposizione verso l'estero, rapporti creditizi ad andamento anomalo, ecc.).

La Centrale dei rischi e' disciplinata dalla delibera del Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio del 29.3.1994. Partecipano al servizio centralizzato dei rischi le banche iscritte nell'albo (di cui all'art. 13 del Testo unico) e  gli intermediari finanziari iscritti nell'albo dei gruppi bancari e/o nell'elenco speciale (di cui agli articoli, rispettivamente, 64 e 107 del Testo unico bancario, i quali esercitano in via esclusiva oprevalente l'attivita' di finanziamento). Sono esonerati gli intermediari finanziari per i quali i crediti al consumo rappresentino oltre il 50 per cento dell'attivita' di finanziamento. Di conseguenza gli intermediari finanziari che segnalano alla Centrale dei rischi non coincidono con quelli che inviano segnalazioni di vigilanza.

Gli intermediari partecipanti segnalano anche le posizioni di rischio di pertinenza delle proprie eventuali filiali estere, limitatamente a quelle assunte nei confronti dei soggetti residenti in Italia. Tutte le distribuzioni statistiche considerano tali finanziamenti. Gli intermediari sono tenuti a segnalare mensilmente alla Banca d' Italia la posizione debitoria di cui risulta titolare ciascun cliente singolarmente e in coobbligazione con altri soggetti (cointestazioni e società di persone).

Dal gennaio 2009: con il IX aggiornamento della Circ. n. 139 dell'11.2.1991, la soglia di censimento della Centrale dei rischi viene abbassata da 75.000 a 30.000 euro. Le sofferenze continuano ad essere rilevate senza limiti d'importo. I tassi di decadimento e le sofferenze rettificate costruiti da marzo 2009 sono stati calcolati mantenendo invariato il limite di 75.000 euro.

Dal giugno 2009: a seguito della modifica, con il XII aggiornamento della Circolare n. 139 dell'11.2.1991, dell'articolazione dei valori delle variabili "durata originaria" e "durata residua" in uso nelle segnalazioni di Centrale dei Rischi, il concetto di breve termine e' ora riferito ad una durata inferiore ai 12 mesi. Precedentemente a tale data il concetto si riferiva invece ad una durata inferiore ai 18 mesi.

depositi sono costituiti dalla raccolta effettuata dalle banche da soggetti non bancari, e comprendono i depositi (con durata prestabilita, a vista, overnight e rimborsabili con preavviso), i buoni fruttiferi, i certificati di deposito e conti correnti. A partire da dicembre 2008 l'aggregato e' calcolato al valore nominale anziché al valore contabile e include i conti correnti di corrispondenza, i depositi cauzionali costituiti da terzi e gli assegni bancari interni.

Gli impieghi sono i finanziamenti erogati dalle banche a soggetti non bancari calcolati al valore nominale (fino a settembre 2008 al valore contabile) al lordo delle poste rettificative e al netto dei rimborsi. L'aggregato comprende: mutui, scoperti di conto corrente, prestiti contro cessione di stipendio, anticipi su carte di credito, sconti di annualità, prestiti personali, leasing (da dicembre 2008 secondo la definizione IAS17), factoring, altri investimenti finanziari (per es. commercial paper, rischio di portafoglio, prestiti su pegno, impieghi con fondi di terzi in amministrazione), sofferenze ed effetti insoluti e al protesto di proprietà. L'aggregato e' al netto delle operazioni pronti contro termine e da dicembre 2008 esso e' al netto dei riporti e al lordo dei conti correnti di corrispondenza.

La clientela delle banche è raggruppata secondo branche di attività, sulla base della loro attività produttiva prevalente. L'attuale classificazione, segue criteri coerenti con quelli adottati dall'ISTAT, che riflettono, a loro volta, i concetti utilizzati nel Sistema Europeo dei Conti Economici Integrati (ESA95). Nel rispetto dei vincoli di riservatezza delle informazioni, in talune tavole è necessario ricorrere ad aggregazioni di alcune delle branche elementari in opportune "macrobranche".

 

3. Tassi di interesse e coefficienti di rivalutazione monetaria

Tassi di interesse

I dati sui tassi di interesse sono sempre di fonte Banca d’Italia e derivano dalla rilevazione campionaria trimestrale sui tassi di interesseattivi e passivi, istituita ai sensi dell'art. 51 del Testo unico bancario e attualmente regolata dalla Circolare n. 251 del 17 luglio 2003 della Banca d'Italia ("Rilevazione analitica dei tassi d'interesse. Istruzioni per le banche segnalanti"), in vigore a partire dalla data contabile di marzo 2004.

Le informazioni sui tassi attivi sono rilevate distintamente per ciascun cliente; quelle sui tassi passivi sono, invece, raccolte su base statistica.

Per quanto riguarda i tassi attivi, sono oggetto di rilevazione i finanziamenti per cassa concessi alla clientela ordinaria - escludendo quindi autorità bancarie e banche - dalle filiali italiane degli intermediari partecipanti, rientranti nelle seguenti categorie di censimento: rischi autoliquidanti, rischi a scadenza, rischi a revoca.

Gli intermediari sono tenuti a inviare le informazioni richieste per ciascun nominativo per il quale, alla fine del trimestre di riferimento, la somma dell'accordato o dell' utilizzato dei suddetti finanziamenti segnalata alla Centrale dei rischi sia pari o superiore a 75.000 euro. Per tutti i finanziamenti oggetto della rilevazione in essere alla fine del trimestre, gli intermediari segnalano numeri e competenze; le competenze vanno distinte in interessi e in commissioni e spese. Sulla base dei dati rilevati, i tassi di interesse pubblicati nelle tavole statistiche vengono calcolati come media ponderata dei tassi effettivi applicati alla clientela - escludendo le operazioni a tasso agevolato - secondo la formula:

t(%) = (competenze*365)/Numeri computistici

Per le nuove operazioni a scadenza, le banche segnalano il tasso di interesse annuo effettivo globale TAEG (definito nella Direttiva 87/102/CEE) e l'ammontare del finanziamento concesso.

Nelle tavole statistiche aventi come oggetto il TAEG, viene pubblicato il tasso medio ponderato sulla base dell'ammontare dei finanziamenti.

Per quanto attiene ai tassi passivi, sono oggetto di rilevazione le informazioni sulle condizioni applicate ai depositi in conto corrente a vista di clientela ordinaria in essere alla fine del trimestre presso le filiali italiane delle banche partecipanti. Per le operazioni oggetto di rilevazione gli intermediari segnalano, in forma aggregata, le seguenti informazioni:

– la somma degli interessi maturati nel trimestre di riferimento ( indipendentemente dal momento della liquidazione);

– la somma dei numeri computistici relativi al trimestre di riferimento.

Nelle tavole statistiche viene pubblicato il tasso medio ponderato, secondo la formula:

t(%) = (competenze*365)/Numeri computistici

 

Coefficienti di rivalutazione monetaria

Per adeguare periodicamente i valori monetari, ad esempio gli affitti o gli assegni dovuti al coniuge separato viene utilizzato l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) al netto dei tabacchi (calcolato dall’Istat).

Il FOI si riferisce ai consumi dell'insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente operaio o impiegato.

Occorre ricordare che l'Istat produce tre diversi indici dei prezzi al consumo: per l'intera collettività nazionale (NIC), per le famiglie di operai e impiegati (FOI) e l'indice armonizzato europeo (IPCA).

 

4. Mercato azionario

L’annuario include le principali informazioni sull'attività borsistica, di fonte Borsa Italiana. La scelta di approfondire tale tematica nell'ambito di un annuario statistico della Lombardia, anche se i dati sono riferiti all'intero mercato borsistico nazionale, deriva dalla considerazione che Milano è la principale piazza finanziaria del paese, e che qui hanno luogo gran parte delle contrattazioni.

La Borsa Italiana, nell'ambito della propria attività di supporto e di informazione al mercato finanziario, realizza numerose pubblicazioni statistiche dedicate ai singoli mercati/segmenti organizzati e gestiti.

Mensilmente vengono pubblicati i principali indicatori statistici relativi all'andamento mercati gestiti da Borsa Italiana, che riguardano in particolare l’andamento degli indici, capitalizzazioni, scambi, performance di azioni, obbligazioni, securitised derivatives, derivati.

Informazioni di dettaglio sono disponibili per singolo mercato /segmento.

Le serie storiche divulgate riguardano l'andamento storico delle società quotate e relativi interventi sulla negoziazione, gli scambi aggregati e di dettaglio, le capitalizzazioni, gli indici e le operazioni societarie.

 

5. Assicurazioni

Le statistiche sulle assicurazioni sono realizzate dall’ISVAP - Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo. L’ISVAP è un ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico ed è stato istituito con legge 12 agosto 1982, n. 576, per l'esercizio di funzioni di vigilanza nei confronti delle imprese di assicurazione e riassicurazione nonché di tutti gli altri soggetti sottoposti alla disciplina sulle assicurazioni private, compresi gli agenti e i mediatori di assicurazione.  L'ISVAP svolge le sue funzioni sulla base delle linee di politica assicurativa determinate dal Governo.

L’Ufficio Statistica dell’ISVAP produce le statistiche sul mercato assicurativo italiano attraverso l’elaborazione dei dati trasmessi dalle imprese. I dati e le informazioni relativi al settore assicurativo nazionale, sono trasmessi dall’ISVAP all’EUROSTAT (Ufficio Statistico Europeo), all’OCSE ed al CEIOPS.

Data aggiornamento: 
Settembre, 2012