Indice
1. Commercio al dettaglio e all’ingrosso
3. Imprese iscritte al Registro delle Imprese
1. Commercio al dettaglio e all’ingrosso
I dati sulla consistenza degli esercizi commerciali e sulle loro principali caratteristiche sono forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico, attraverso l’Osservatorio Nazionale del Commercio.
L'Osservatorio Nazionale del Commercio è stato istituito dall’art. 6, comma 1, lettera g) del D. Lgs. n. 114 del 31/3/1998 con l’obiettivo di realizzare un sistema di monitoraggio sull'entità e l'efficienza della rete distributiva, prevedendo la partecipazione dei soggetti pubblici e privati coinvolti nell'attuazione della riforma. Il D.M. 27 febbraio 2004 ha, poi, variato la precedente composizione dell’Osservatorio nazionale del commercio in seguito alla modifica intervenuta con la legge n. 350 (finanziaria 2004) del 24 dicembre 2003. Il provvedimento affida pertanto al predetto organismo la realizzazione di un sistema di monitoraggio sull’entità e l’efficienza non solo della rete distributiva bensì dell’intera filiera produttiva, comprensiva delle fasi di produzione, trasformazione e distribuzione di beni e servizi, attraverso la partecipazione di rappresentanti degli enti locali, delle organizzazioni dei consumatori, delle associazioni di categoria delle imprese industriali e dei servizi, delle imprese artigiane e delle imprese del commercio dei lavoratori dipendenti.
L'attività conoscitiva dell'Osservatorio fa riferimento a due diversi campi di osservazione:
I dati sul commercio presentati in questa sezione dell’annuario riguardano le statistiche di tipo strutturale.
Il monitoraggio predisposto dalla Direzione Generale del Commercio delle Assicurazioni e dei Servizi si avvale delle Camere di Commercio, presso le quali avviene l'iscrizione, la cancellazione o la modificazione dell'attività di un esercizio commerciale, mediante il sistema informatico realizzato da Infocamere, che raccoglie tutte le informazioni presenti nella modulistica per le denunce al Registro delle Imprese.
Il sistema statistico informativo del Ministero per il monitoraggio della rete distributiva organizza le informazioni tratte dal Registro Imprese in forma di distribuzioni di frequenza multidimensionali, ottenendo analisi diversificate per profondità territoriale e tipologia di esercizio, con riferimento sia ai dati di flusso che di consistenza.
Le attività del commercio si articolano nelle seguenti categorie (secondo la Classificazione ATECO):
Le attività del commercio al dettaglio possono svolgersi attraverso la grande distribuzione (specializzata e non) oppure attraverso il commercio al minuto (in genere specializzati, in sede fissa oppure in attività ambulanti o fuori dai negozi).
Gli esercizi della grande distribuzione si articolano nelle seguenti categorie:
Nell’ambito del commercio al minuto, si segnala che il commercio al di fuori dei negozi comprende:
Adeguamento alla classificazione ATECO 2007 e revisione del sistema
Si ricorda che il funzionamento del sistema statistico informativo per il monitoraggio della rete distributiva è basato sull’utilizzo delle informazioni presenti nel Registro delle Imprese, la cui codifica fa riferimento alla classificazione delle attività economiche adottata dall’Istat. Nel corso del 2009 il Registro delle Imprese ha riorganizzato la propria banca dati sulla base della nuova classificazione ATECO2007, con conseguenti modifiche sia nelle voci precedentemente utilizzate, che nella numerosità delle posizioni ad esse riconducibili.
A seguito di tale riorganizzazione è stata operata la revisione del sistema di monitoraggio, attraverso un consistente aumento delle tipologie merceologiche dell’intero settore distributivo, la cui analisi per specializzazione risulta pertanto più dettagliata. Il 2009 costituisce dunque il primo anno di una nuova serie storica, non essendo più correttamente confrontabile con la precedente.
Per facilitare l’individuazione del contenuto merceologico delle voci riportate nelle tavole pubblicate nel sito, sono state predisposte le tavole di raccordo con le codifiche ATECO2007 per i seguenti comparti:
Sono inoltre in corso di revisione le modalità di calcolo utilizzate per l’analisi dei flussi nei comparti del commercio ambulante ed all'ingrosso, mentre con riferimento al dettaglio in sede fissa, è stata sospesa la rilevazione dei modelli COM, considerata l’incompletezza dei dati.
Avvertenze
Con riferimento alla consistenza di supermercati e di grandi magazzini, a partire dall’indagine al 1° gennaio 2004 non viene più rilevata la presenza di esercizi aventi contemporaneamente le caratteristiche di entrambe le tipologie, data la scarsa rilevanza del fenomeno. Tali esercizi vengono attribuiti rispettivamente ai supermercati o ai grandi magazzini, in funzione della prevalenza dell’attività. Inoltre per quanto riguarda la rilevazione degli addetti, nei casi in cui il dato risulta mancante, esso viene stimato sulla base del corrispondente dato provinciale.
Nel commercio all’ingrosso sono compresi sia il commercio all’ingrosso che gli intermediari del commercio. Nel monitoraggio le due tipologie sono tuttavia separate, in quanto si è ritenuto che la definizione fornita dal D. Lgs 114/1998 per il commercio all’ingrosso (acquisto merci in nome e per conto proprio) escludesse gli intermediari. Gli intermediari del commercio, una volta enucleati dall’ingrosso, sono però stati mantenuti all’interno del sistema di monitoraggio, per il significato e l’importanza assunta nello sviluppo del settore, e per esigenze di comparabilità a livello sopranazionale.
Nel settore auto sono comprese le attività di vendita sia all’ingrosso che al dettaglio di auto, motocicli, parti e accessori di autoveicoli e di motocicli, nonché le attività di manutenzione e riparazione degli stessi. La disaggregazione dei dati nelle diverse specializzazioni previste, consente di distinguere fra attività di vendita e attività di riparazione. A differenza di quanto previsto nella classificazione ATECO, non fanno parte di questo aggregato i carburanti perché già compresi nel commercio al dettaglio in sede fissa, a causa della tabella speciale carburanti, nonché la parte relativa all’attività di intermediazione delle auto, parti e accessori di auto, motocicli e parti e accessori di motocicli che sono stati inseriti tra gli intermediari del commercio, con la dizione “auto e motocicli compresi parti e accessori”.
Per quanto riguarda gli ambulanti e forme speciali di vendita, le tipologie derivate dalla classificazione ATECO non sono immediatamente riconducibili alle forme speciali di vendita previste dal D. Lgs. 114/1998: il “commercio elettronico”figura infatti nella più ampia categoria del “commercio per corrispondenza”; mentre gli spacci interni rientrano nel dettaglio in sede fissa (tra gli esercizi non specializzati) e non possono essere né identificati, né conteggiati.
Nelle tipologie “ambulanti” e “commercio per mezzo di distributori automatici” il dato di consistenza (o di flusso) indicato si riferisce alle sedi di impresa attive, o alle unità locali, iscritte al Registro Imprese che praticano tali forme di commercio e non alle rispettive localizzazioni (banchi di vendita o distributori).
I dati sulle manifestazioni fieristiche presentati in questa sezione sono messi a disposizione dalla Regione Lombardia, la cui politica per la promozione della competitività dei Centri Espositivi lombardi nei mercati nazionali e internazionali assume un ruolo decisivo di supporto al sistema produttivo regionale.
Tramite la D.G. Commercio, Fiere e Mercati, la Regione Lombardia produce annualmente un rapporto di analisi dell’attività fieristica (realizzato da Cermes Bocconi con il contributo di Fondazione Fiera Milano).
Il rapporto analizza la consistenza e l’andamento del settore fieristico prendendo in considerazione diversi aspetti, fra cui:
Le manifestazioni sono, nel rapporto, suddivise in quattro tipologie:
1) manifestazioni degli scambi nazionali: caratterizzate da un basso tasso di internazionalizzazione di espositori e di visitatori. A questa categoria appartengono tipicamente le manifestazioni dedicate ai segmenti consumer, presenti nel caso della Lombardia nei comparti dell’Agricoltura-Zootecnia e del Commercio-Servizi;
2) manifestazioni degli scambi internazionali: manifestazioni in tendenziale equilibrio nel rapporto tra espositori e visitatori esteri, ma con elevati valori di internazionalità. Ciò denota una funzione di scambio di tipo “hub”, ossia che prescinde in parte dalle funzioni di import ed export delle aree in cui le manifestazioni sono ospitate. Nel caso della Regione Lombardia, appartengono a questa categoria le manifestazioni in cui domina il destinatario “business”, come gli eventi dei comparti Abbigliamento-Moda, Industria-Tecnologia, Costruzioni e Salute-Ambiente;
3) manifestazioni dell’importazione: caratterizzate da presenze estere ridotte dal lato dei visitatori, ma con internazionalizzazioni consistenti dal lato degli espositori. Esse denotano una prevalente funzione di importazione per i settori sottostanti benché in alcuni sub-segmenti si possano identificare anche funzioni di export per la Lombardia. Sono collocabili inquesto ambito la maggior parte delle manifestazioni appartenenti ai comparti Trasporti, Sport-Tempo Libero, Comunicazione-Ufficio, Arte-Antiquariato;
4) manifestazioni dell’esportazione: presentano una maggiore internazionalizzazione dal lato dei visitatori rispetto a quello degli espositori, denotando una funzione di esportazione per i settori di riferimento. Nel caso della Lombardia si tratta essenzialmente delle manifestazioni dell’Abbigliamento-Moda e dell’Arredamento-Casa, che godono di forte attrattività in ragione della leadership lombarda e italiana a livello internazionale su tali comparti.
3. Imprese iscritte al Registro delle Imprese
Le informazioni relative alle imprese iscritte al Registro delle Imprese delle Camere di Commercio sono fornite da InfoCamere, struttura che gestisce e divulga il patrimonio informativo del sistema camerale, di cui è parte integrante.
InfoCamere fornisce i dati sulla consistenza delle imprese "operative", ossia in attività alla fine del periodo preso in considerazione (e senza procedure concorsuali in corso), e quello delle imprese "registrate", comprendente, oltre alle "attive", le ditte inattive, sospese, liquidate o fallite, che possono tornare in attività senza dar luogo a una nuova iscrizione.
Ulteriori informazioni sulle informazioni presenti nel Registro delle Imprese sono disponibili nella nota alla Sezione 9 - Imprese.
L’annuario contiene anche una serie di dati che hanno l’obiettivo di posizionare la Lombardia all’interno del contesto europeo confrontandola con altre regioni e con altre nazioni.
I dati sono di fonte Eurostat (Ufficio Statistica dell’Unione Europea), il cui ruolo principale è produrre e divulgare informazioni statistiche ufficiali a livello europeo. Eurostat non effettua la raccolta dati; i dati sono raccolti direttamente dalle autorità statistiche degli Stati Membri, le quali producono le statistiche nazionali di carattere ufficiale e ne curano la trasmissione a Eurostat. Eurostat consolida i dati ricevuti dagli Stati Membri e, attraverso metodologie armonizzate, assicura che essi siano comparabili.
Le statistiche presentate nell’annuario fanno riferimento a 22 regioni con dinamiche simili a quelle lombarde e ai 27 Stati Membri dell’Unione Europea. Esse son tratte dalla base dati REGIO.
Le 22 regioni confrontate con la Lombardia sono state scelte tra le aree appartenenti alle categorie NUTS1 e NUTS2. Le categorie NUTS (Nomenclatura delle unità territoriali per la statistica sono definite da Eurostat
Per la scelta delle regioni che meglio possono essere confrontate con la Lombardia sono stati definiti i seguenti parametri:
E' stato poi valutato un intorno di circa + / - 50% rispetto al valore lombardo; sono state scelte le regioni che presentavano il maggior numero di parametri nell’intorno considerato. Alcune regioni, pur non rientrando pienamente nei parametri richiesti, sono state aggiunte per mantenere un generale equilibrio tra i principali stati europei.