Indice
1. Aziende agricole, uso e valori dei terreni
2. Mezzi di produzione delle aziende agricole
3. Coltivazioni, produzioni agricole e zootecniche (Istat)
4. Produzione zootecnica (Regione Lombardia)
5. Risultati economici delle aziende agricole e valore della produzione
1. Aziende agricole, uso e valori dei terreni
Aziende agricole
I dati sulle caratteristiche delle aziende agricole sono rilevati dall’Istat. L’unità di rilevazione è l’azienda agricola (la stessa dei censimenti ) che è in sintesi l’unità tecnico-economica soggetta ad una gestione unitaria che produce prodotti agricoli.
Sono esclusi dal campo dell’indagine i piccoli orti a carattere familiare, i piccoli allevamenti, le scuderie per i cavalli e gli allevamenti ittici. Il campo di osservazione Ue esclude le aziende con una Sau (Superficie agricola utilizzata) inferiore ad un ettaro e una produzione commercializzata inferiore a 2.500 euro.
L'indagine è campionaria e ha cadenza triennale (ma non si effettua in concomitanza del Censimento dell'agricoltura del 2010).
Il campione comprende circa 63mila aziende. Il disegno campionario prevede l'estrazione di un campione stratificato di aziende agricole dall'archivio censuario aggiornato.
Valori dei terreni agricoli
I dati sui valori dei terreni agricoli riguardano il valore medio degli espropri di tali terreni, considerati liberi da vincoli di contratti agrari.
I valori sono definiti annualmente secondo i tipi di coltura effettivamente praticati e per singola regione agraria della Lombardia, a norma dell’art. 41 – comma 4 – del d.P.R. 8 giugno 2001, n.327 e successive modifiche e integrazioni.
Essi sono pubblicati nel BURL – Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia.
L’organo che definisce i valori è, per ogni provincia, la Commissione Provinciale Espropri. Per ogni provincia è stabilita
2. Mezzi di produzione aziende agricole
I prodotti fitosanitari
L’Istat realizza annualmente un’indagine sulla distribuzione per uso per uso agricolo dei prodotti fitosanitari. I prodotti fitosanitari (anche detti agrofarmaci, fitofarmaci o prodotti per la protezione delle piante) comprendono le sostanze attive destinate a proteggere i vegetali o i prodotti vegetali dagli organismi nocivi o a prevenirne gli effetti, favorire o regolare i processi vitali dei vegetali, conservare i prodotti vegetali, eliminare le piante indesiderate, eliminare parti di vegetali e frenare o evitare un loro indesiderato accrescimento.
La loro diffusione sta assumendo sempre più interesse per la crescente attenzione, da parte dell’opinione pubblica e delle istituzioni, verso la salute, la qualità del cibo e dell'acqua e la salvaguardia dell'ambiente. In generale, i recenti orientamenti agronomici e gli indirizzi di politica comunitaria tendono a non aumentare le quantità di prodotti fitosanitari distribuite e impiegate nelle coltivazioni, dando priorità sia alla difesa delle piante mediante metodi di lotta integrata e biologica, sia al mantenimento delle caratteristiche qualitative delle produzioni agricole. In questo quadro, i dati statistici presentati consentono di approfondire l’analisi dei potenziali residui nocivi contenuti nelle derrate agricole e nelle acque.
La rilevazione sui prodotti fitosanitari condotta dall’Istat è di tipo censuario e viene svolta presso tutte le imprese che distribuiscono per uso agricolo, con il proprio marchio o con marchi esteri, i prodotti fitosanitari (fungicidi, insetticidi e acaricidi, erbicidi, vari, biologici e trappole).
L’indagine è a cadenza annuale e i dati vengono raccolti mediante autocompilazione di questionari cartacei o informatizzati da parte delle imprese che provvedono a trasmetterli all’Istat.
Alle imprese viene richiesto di indicare, in chilogrammi, la quantità distribuita per uso agricolo, sia di produzione nazionale che d'importazione, dei prodotti fitosanitari, distinti per classe di tossicità e per categoria, e dei principi attivi in essi contenuti immessi al consumo annualmente nelle singole province.
Il tasso di risposta relativo all’indagine riferita al 2009 risulta pari all’85,8%. Per ridurre il numero di mancate risposte vengono più volte effettuati solleciti postali e telefonici; le mancate risposte sono integrate mediante l’interpolazione dei dati con il metodo di regressione lineare.
La popolazione delle imprese da rilevare viene aggiornata annualmente integrando i dati presenti nei diversi archivi Istat con quelli contenuti in altri registri pubblici. Al fine di conoscere in tempo reale le variazioni societarie e le interrelazioni tra le imprese già presenti nell’archivio Istat e quelle di nuova formazione vengono, altresì, esaminate le pubblicazioni specializzate e contattate le associazioni di settore e le singole imprese.
I fertilizzanti
L’Istat rende disponibili anche i principali dati sulla distribuzione per uso agricolo dei fertilizzanti.
I fertilizzanti (ovvero l’insieme di concimi, ammendanti, correttivi, substrati di coltivazione e prodotti ad azione specifica) sono sostanze che per le loro caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche modificano le proprietà e le caratteristiche del terreno agrario.
Per ciascun tipo di fertilizzante viene rilevata sia la quantità degli elementi nutritivi, come previsto dalla normativa vigente, sia l’intero contenuto in elementi nutritivi dichiarato dall’impresa distributrice.
Sono esclusi dalla rilevazione i fertilizzanti distribuiti per uso non agricolo, ovvero quelli destinati all’utilizzo domestico, all’hobbistica e alla fabbricazione di altri prodotti industriali (vernici, esplosivi, ecc.).
In generale, la distribuzione dei fertilizzanti dipende principalmente dal tipo di agricoltura praticata, dalla rotazione colturale, dalle singole specie e varietà coltivate, dalla natura fisico-chimica del terreno, dall'andamento del mercato, nonché dalle scelte dell'agricoltore nella determinazione del piano di concimazione aziendale.
La rilevazione sui fertilizzanti condotta dall’Istat è di tipo censuario e viene svolta presso tutte le imprese che commercializzano, sia con il proprio marchio sia con marchi esteri, fertilizzanti (concimi, ammendanti e correttivi) costituiti da sostanze naturali o sintetiche, minerali o organiche, sia idonee a fornire alle colture uno o più elementi chimici delle fertilità, sia capaci di modificare e migliorare le proprietà e le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche del terreno agrario.
Le definizioni date dei fertilizzanti che rappresentano il campo di osservazione dell’indagine, corrispondono a quelle contenute nella Legge n. 748/84 e successive modifiche, compreso il Decreto Lgs. 29 aprile 2006, n. 217.
La rilevazione ha cadenza annuale e le informazioni vengono raccolte mediante autocompilazione dei questionari da parte delle imprese, che provvedono a trasmetterli all’Istat tramite posta o per via telematica. Alle imprese viene richiesto di indicare la quantità, espressa in quintali, sia di produzione nazionale che d'importazione, dei fertilizzanti per uso agricolo distribuiti annualmente nelle singole province.
Al fine di evitare duplicazioni dei dati, non vengono rilevati i fertilizzanti esportati e quelli destinati ad utilizzazioni extra-agricole. I quantitativi ceduti ad altre imprese, che a loro volta li commercializzano con il proprio marchio (anche a seguito di ulteriori operazioni di trasformazione, miscelazione, confezionamento, ecc.), vengono rilevati solo presso le imprese acquirenti. Sono, altresì, compresi nella rilevazione i quantitativi prodotti da consorzi, cooperative, associazioni, aziende agricole o altri enti che li distribuiscono ai propri associati, compartecipanti, coloni, dipendenti, ecc.
Solo per i fertilizzanti importati devono essere dichiarate anche le quantità commercializzate con un marchio diverso da quello dell’impresa distributrice. In particolare, non vengono rilevati i quantitativi di fertilizzanti venduti alla rinfusa o sfusi, tranne nel caso in cui vengano inoltrati tal quali alla distribuzione.
Il tasso di risposta relativo all’indagine riferita al 2008 è pari all’82,7%.
Le sementi
L’Istat produce le statistiche sulla distribuzione delle sementi attraverso una specifica indagine che riguarda tutte le imprese che operano con il proprio marchio o con marchi esteri nell’immissione al consumo dei prodotti sementieri.
L’indagine rileva la distribuzione delle sementi di tutte le specie, compresi i semi di “fiori e piante ornamentali” e quelli di “altre piante”; in tal modo risulta possibile fornire i dati complessivi sulla commercializzazione sementiera per comparto ed in totale.
Con il termine semente o seme vengono indicate varie tipologie di prodotti. In particolare, le sementi di cereali sono utilizzate indistintamente per la produzione di granella e di foraggio. Le sementi ortive possono essere impiegate sulle medesime superfici due o più volte nel corso della stessa annata agraria. Fra gli ortaggi sono compresi anche i legumi, sia quelli destinati al consumo fresco che quelli utilizzati come granella secca.
La capacità germinativa delle sementi varia da specie a specie e può durare anche per più anni. Pertanto, l’anno di distribuzione può non coincidere con quello di produzione o di importazione.
3. Coltivazioni e produzioni agricole zootecniche (Istat)
Le statistiche qui presentate riguardano diversi temi: la produzione di mangimi, la produzione di uva e di vino, le produzioni lattiero-casearie, i capi di bestiame secondo le diverse specie, l’attività di macellazione.
I dati nazionali, disaggregati a livello regionale (e in qualche caso anche a livello provinciale) sono prodotti e rilasciati dall’Istat, attraverso le diverse indagini sull’agricoltura svolte dall’istituto. Tali dati sono trasmessi a Eurostat, che rilascia le statistiche a livello europeo.
Rilevazione sulla produzione e distribuzione dei mangimi completi e complementari
Rileva i quantitativi di mangimi completi e complementari prodotti, esportati, importati e distribuiti dalle imprese mangimistiche con il proprio marchio e dalle aziende agricole(allevatori produttori di alimenti zootecnici).
Tipo di indagine: campionaria
Numerosità del campione: circa 14.000 unità
Frequenza dell’indagine: annuale
Unità di rilevazione: aziende agricole, forestali e zootecniche e imprese produttrici e/o distributrici di mangimi con il proprio marchio
Tecnica di rilevazione: postale per autocompilazione del questionario cartaceo
Rilevazione sull’utilizzazione della produzione di uva
L’indagine ha cadenza annuale e osserva l’utilizzazione della produzione di uva per consumo diretto, produzione di vino o distillazione.
L'indagine e' di tipo estimativo. Per ciascuna provincia un gruppo di esperti, in base a valutazioni specifiche sul territorio, fornisce una stima sull'utilizzazione della produzione di uva (consumo diretto o produzione di vino).. Pertanto non esiste un'unita' di rilevazione statistica.
Indagine annuale sul latte e sui prodotti lattiero-caseari
L'indagine rileva la produzione di latte e il relativo impiego (trasformazione in prodotti lattiero-caseari: latte alimentare, formaggi, burro, ecc.)
Tipo di indagine: totale, su circa 2.350 unità
Frequenza dell’indagine: annuale
Unità di rilevazione: caseifici, centrali del latte, centri di raccolta del latte, stabilimenti di aziende agricole, stabilimenti di enti cooperativi agricoli.
Tecnica di rilevazione: CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing)
Indagine sulla consistenza del bestiame bovino, bufalino, suino e ovino-caprino
L'indagine rileva la consistenza, al 1 dicembre e al 1 giugno dei capi suini (distinti in: suinetti, suini da ingrasso e da riproduzione ) e di quelli bovini (distinti in:vitelli, animali da uno a due anni e di oltre due anni di età). Al 1 dicembre è rilevata anche la consistenza dei capi ovini e caprini.
Tipo di indagine: campionaria
Numerosità del campione: circa 9.000 unità nel mese di dicembre e 6.000 nel mese di giugno
Frequenza dell’indagine: semestrale (al 1 giugno e al 1 dicembre)
Unità di rilevazione: le unità elementari sono le aziende agricole.
Tecnica di rilevazione: CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing)
Macellazione annuale del bestiame a carni rosse
L'indagine rileva il numero di capi abbattuti nei mattatoi autorizzati durante l'anno solare di riferimento ed il relativo peso vivo e peso morto. Le specie considerate sono: Bovini, Suini ed Ovicaprini
Tipo di indagine: totale, su circa 1.600 stabilimenti
Frequenza dell’indagine: annuale
Unità di rilevazione: il singolo stabilimento di macellazione.
Tecnica di rilevazione: CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing)
4. Produzione zootecnica (Regione Lombardia)
Le statistiche di dettaglio sulla produzione zootecnica delle diverse province lombarde sono fornite dalla Regione Lombardia, Direzione Generale Agricoltura tramite ERSAF – Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste.
Regione Lombardia è concretamente impegnata per garantire la competitività del sistema delle imprese fondato sullo sviluppo tecnologico attraverso le misure per la crescita della competitività e della multifunzionalità, attivate con il PSR 2007-2013 e con le leggi regionali di settore e attraverso la ricerca per individuare modalità di ottimizzazione delle tecniche di produzione.
Anche alla luce della prossima revisione della PAC, l’interesse è focalizzato verso le future priorità dell’agricoltura dopo il 2013.
5. Risultati economici delle aziende agricole e valore della produzione
I dati sulla produzione, sui costi e sul valore aggiunto del settore agricoltura, silvicoltura e pesca sono stimati dall’Istat a livello territoriale. Per il 2009 tali stime sono in linea con quanto diffuso con i conti economici nazionali e sono coerenti con le revisioni dei dati a prezzi correnti, per il periodo 2006-2008.
Tali serie sono il risultato sia del periodico aggiornamento delle fonti statistiche utilizzate per la costruzione dei dati annuali, sia di alcuni miglioramenti metodologici introdotti a partire dal 2005.
Le serie in valore vengono fornite in migliaia di euro a prezzi correnti, ai prezzi dell'anno precedente e a valori concatenati con anno di riferimento 2000. In particolare si fa presente che le serie concatenate non godono della proprietà dell'additività e pertanto non possono essere sommate.
I dati relativi agli ultimi anni sono provvisori in quanto stimati sulla scorta dei dati di base disponibili alla data del 1° febbraio 2010.
A partire dal mese di aprile dell’anno 1999, l’Istat ha presentato gradualmente i risultati della revisione dei conti nazionali eseguita in occasione del passaggio al nuovo Sistema Europeo dei Conti nazionali Sec95(Informazioni dettagliate sulla revisione generale sono disponibili nella nota alla sezione 7 - Conti economici territoriali.
Anche il settore agricolo al pari degli altri settori economici è stato interessato alla revisione delle stime dei principali aggregati vale a dire produzione, consumi intermedi e valore aggiunto.
La revisione attuale si è concentrata soprattutto sull’utilizzo di nuove fonti informative. Il lavoro di revisione ha interessato l’arco temporale dal 1970 al 2005, ma a partire dal 1980 l’accuratezza delle stime e la ricostruzione delle serie hanno consentito di elaborare nuovi livelli soprattutto dal lato dei costi intermedi sia a livello nazionale che regionale.
Le novità introdotte con l’adozione del Sec95 alla metodologia di base dei conti economici dell’agricoltura sono riconducibili essenzialmente: alla scelta dell’unità di base - Uael ( Unità di attività economica locale) a cui fa riferimento, che per la branca agricoltura è rappresentata dall’azienda agricola; alle nuove definizioni di produzione e di consumi intermedi, alla contabilizzazione dell’attività secondaria, all’adozione della Nace rev.1;alla valutazione ai prezzi di base. L’adattamento a queste novità, ha comportato un notevole lavoro di revisione metodologica dei vecchi conti, al fine di renderli coerenti con il quadro centrale dei conti nazionali.
Con l’introduzione del Sec95, e la realizzazione del nuovo manuale Eurostat dei Cea, l’agricoltura a partire dal 1999 è analizzata Secondo un doppio criterio: il primo aderente ai concetti del Sec95, il secondo è aderente ai criteri di costruzione di un Conto satellite.
Le linee operative, legate alla costruzione dei due conti si sono sviluppate lungo due direttrici fondamentali: la prima tesa a garantire la coerenza metodologica con il Quadrocentrale dei conti nazionali, con l'obiettivo principale di rendere più aderenti i conti dell’agricoltura agli altri settori economici; l’altra finalizzata a sviluppare un sistema di conti più analitico meglio noto come Conto satellite, che ampliava il tradizionale concetto di produzione fin qui utilizzato, estendendo l’analisi all’attività secondaria dell’azienda agricola.
Per la stima dei conti della branca agricoltura l’Istat utilizza i risultati di diverse indagini sul settore, fra cui l’indagine campionaria sulla struttura e produzioni delle aziende agricole descritta in precedenza
Di particolare importanza fra le indagini utilizzate è anche quella sui risultati economici delle aziende agricole (Rea), che ha cadenza annuale ed è nata proprio per far fronte alle nuove esigenze conoscitive dettate e suggerite dal regolamento comunitario n. 2223/96 (che impone un dettaglio dei conti, sia per le stime della produzione per prodotto che nelle stime per branca.
La rilevazione è effettuata annualmente a partire dal 1997. Nel 2003 è stata ridisegnata con l'obiettivo di produrre informazioni sul sistema delle aziende agricole che siano complementari a quelle ottenute dalle rilevazioni sulla struttura e produzione delle aziende agricole e perfettamente integrabili a quelle usualmente prodotte dall’Istat sul sistema delle imprese industriali e dei servizi, nonché utilizzabili ai fini di contabilità nazionale.
Informazioni dettagliate sulla metodologie per le stime dei contri dell’agricoltura sono disponibili sul sito dell’Istat:http://www.istat.it/dati/dataset/20100520_00/notametodologica.pdf
I censimenti economici hanno l’obiettivo principale di fornire un quadro esaustivo e territorialmente dettagliato delle dimensioni e delle caratteristiche del sistema economico nazionale. Inoltre, essi consentono la predisposizione di archivi delle unità produttive (aziende, imprese, istituzioni) da utilizzare nei periodi intercensuari come basi per l’esecuzione di indagini campionarie, per ricerche e per studi economici e sociali.
Il quinto Censimento generale dell’agricoltura ( e l’ultimo per cui sono disponibili i dati) è stato effettuato con riferimento alla data del 22 ottobre 2000.
Il Censimento viene realizzato ogni dieci anni, il nuovo Censimento dell’agricoltura è in corso nel 2010.
L’obbligo di esecuzione decennale di un censimento dell’agricoltura è previsto dall’art. 2 del regolamento CEE n. 571 del 28 febbraio 1988, modificato dal regolamento CE n. 2467 del 17 dicembre 1996. Queste norme disciplinano la produzione (con cadenza biennale) di informazioni statistiche di carattere strutturale sulle aziende agricole, sulle coltivazioni, sulla consistenza degli allevamenti, sui mezzi meccanici, sul lavoro, ecc., allo scopo di valutare la situazione di un settore fondamentale per l’economia dell’Unione Europea e di seguire l’evoluzione nel tempo della sua struttura produttiva.
Mentre la rilevazione periodica di tali caratteri (che in Italia ha cadenza annuale) è effettuata su base campionaria, il Censimento rileva informazioni strutturali su tutte le aziende agricole, perseguendo anche l’obiettivo di aggiornare lo schedario delle aziende stesse. Di conseguenza sono state rilevate, in ciascun Comune, la consistenza numerica delle aziende agricole, forestali e zootecniche, di qualsiasi ampiezza e da chiunque condotte, nonché le loro fondamentali caratteristiche strutturali.
I dati di censimento, inoltre, servono a costruire l’Archivio statistico delle aziende e imprese agricole (ASAIA), in esecuzione del regolamento comunitario n. 2186 del 1993.
Altre disposizioni in materia di statistiche agricole sono contenute in vari regolamenti e direttive dell’Unione Europea e nelle raccomandazioni dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), tutti atti volti ad ottenere informazioni statistiche omogenee e comparabili a livello europeo e mondiale.
A livello nazionale, le disposizioni di carattere generale in materia di censimenti sono contenute nell’art. 37 della legge 17 maggio 1999 n. 144 e nel relativo regolamento di esecuzione approvato con DPR n.197 del 6 giugno 2000. L’attuale disciplina dell’attività censuaria deriva dalla considerazione della stessa come funzione istituzionale dell’Istat, a differenza dal passato quando i censimenti erano disciplinati autonomamente da un’apposita legge di indizione e finanziamento e da uno specifico regolamento di esecuzione.
L’attività censuaria svolta dalle Regioni e dalla Province autonome di Trento e di Bolzano è oggetto di una separata disciplina stabilita nelle sue linee fondamentali dal Protocollo di intesa stipulato tra l’Istat e la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome il 5 agosto 1999 ed approvato dalla Conferenza Stato-Regioni.
Pur utilizzando una tecnica di rilevazione tradizionale basata sulla conduzione di interviste “faccia a faccia” e salvaguardando la continuità storica rispetto ai censimenti precedenti, il Censimento del 2000 ha presentato numerose ed importanti novità rispetto al passato, conseguendo un elevato standard qualitativo dei dati e una più rapida diffusione dei risultati, che costituiscono una base conoscitiva affidabile per la definizione di politiche nazionali e regionali.
Il campo di osservazione del Censimento dell’agricoltura ha considerato tutte le aziende agricole, forestali e zootecniche, di qualsiasi ampiezza e da chiunque condotte. Sono rientrate nel suddetto campo di osservazione anche:
- le aziende agricole degli istituti di ricerca, degli ospedali, delle cliniche, delle comunità religiose, degli istituti penitenziari e delle imprese industriali;
- gli allevamenti di tori e verri da riproduzione, gli allevamenti di cavalli, i centri di incubazione;
- le aziende agricole costituite da prati permanenti e/o pascoli condotti dalle amministrazioni comunali (terreni messi a disposizione, generalmente dietro corresponsione di un canone, per il pascolo di animali appartenenti ad altre aziende).
I terreni destinati ad alcuni usi particolari, se non compresi nella superficie totale di un’azienda agricola attiva, sono stati esclusi dal campo di osservazione del Censimento. Questa esclusione riguarda in particolare:
- i suoli edificabili o comunque non destinati ad uso agricolo;
- i parchi e i giardini ornamentali;
- i terreni completamente abbandonati;
- i piccoli orti familiari, generalmente annessi alle abitazioni, la cui produzione era destinata normalmente all’autoconsumo (salvo il caso in cui la persona che ne disponeva fosse conduttore di azienda agricola; in tal caso l’orto doveva essere considerato parte integrante dell’azienda stessa);
- i piccoli allevamenti a conduzione familiare, costituiti da uno o due capi di bestiame suino, ovino, caprino o da pochi animali di bassa corte (polli, tacchini, oche, conigli ecc.) utilizzati normalmente per autoconsumo (salvo il caso in cui la persona che ne disponeva fosse anche conduttore di azienda agricola; in tal caso questi allevamenti dovevano essere considerati parte integrante dell’azienda stessa).
Sono state inoltre escluse dal campo di osservazione le scuderie, i terreni per l’esercizio dei cavalli da corsa, gli allevamenti di cani, i centri di commercio del bestiame ed i macelli che non praticavano l’allevamento del bestiame. Gli allevamenti ittici (impianti di acquacoltura) sono rientrati nel campo di osservazione del Censimento solo se praticati nell’ambito di un’azienda agricola.
L’unità di rilevazionedel Censimento è stata l’azienda agricola, forestale e zootecnica, definita come l’unità tecnico-economica costituita da terreni, anche in appezzamenti non contigui, ed eventualmente da impianti ed attrezzature varie in cui si attua la produzione agraria, forestale o zootecnica ad opera di un conduttore, e cioè persona fisica, società od ente, che ne sopporta il rischio sia da solo (conduttore coltivatore o conduttore con salariati), sia in forma associata.
Caratteri distintivi fondamentali di un’azienda agricola sono stati pertanto:
- l’utilizzazione dei terreni per la produzione agricola e/o forestale e/o zootecnica: tali terreni potevano essere costituiti da una o più particelle (contigue o no), situate nello stesso Comune oppure in Comuni diversi, anche non confinanti o vicini tra loro;
- la presenza di un conduttore, cioè di una persona fisica, società od ente che sopportava il rischio imprenditoriale connesso con l’attività economica dell’azienda.
Tra le aziende agricole sono state comprese anche quelle prive di terreno agrario ed in particolare:
- le aziende zootecniche nelle quali si allevava bestiame senza utilizzazione di terreno agrario (allevamenti intensivi di bovini, di suini, avicunicoli, ecc.);
- le aziende zootecniche nelle quali il bestiame veniva allevato utilizzando terreni pascolativi appartenenti a Comuni, ad altri enti pubblici od a privati, senza che i terreni potessero configurarsi come elementi costitutivi di dette aziende.
L’annuario contiene anche una serie di dati che hanno l’obiettivo di posizionare la Lombardia all’interno del contesto europeo confrontandola con altre regioni e con altre nazioni.
I dati sono di fonte Eurostat (Ufficio Statistica dell’Unione Europea), il cui ruolo principale è produrre e divulgare informazioni statistiche ufficiali a livello europeo. Eurostat non effettua la raccolta dati; i dati sono raccolti direttamente dalle autorità statistiche degli Stati Membri, le quali producono le statistiche nazionali di carattere ufficiale e ne curano la trasmissione a Eurostat. Eurostat consolida i dati ricevuti dagli Stati Membri e, attraverso metodologie armonizzate, assicura che essi siano comparabili.
Le statistiche presentate nell’annuario fanno riferimento a 22 regioni con dinamiche simili a quelle lombarde e ai 27 Stati Membri dell’Unione Europea. Esse son tratte dalla base dati REGIO.
Le 22 regioni confrontate con la Lombardia sono state scelte tra le aree appartenenti alle categorie NUTS1 e NUTS2. Le categorie NUTS (Nomenclatura delle unità territoriali per la statistica sono definite da Eurostat
Per la scelta delle regioni che meglio possono essere confrontate con la Lombardia sono stati definiti i seguenti parametri:
Superficie
Popolazione
Densità demografica
Prodotto interno lordo
Prodotto interno lordo pro capite
E' stato poi valutato un intorno di circa + / - 50% rispetto al valore lombardo; sono state scelte le regioni che presentavano il maggior numero di parametri nell’intorno considerato. Alcune regioni, pur non rientrando pienamente nei parametri richiesti, sono state aggiunte per mantenere un generale equilibrio tra i principali stati europei.