Indice
2. Investimenti diretti esteri (IDE)
Le rilevazioni sull’interscambio commerciale con l’estero hanno per oggetto il valore e la quantità delle merci scambiate dall’Italia con gli altri paesi.
Le modalità di rilevazione dei dati sono diverse a seconda che i soggetti che forniscono le informazioni siano operatori economici che effettuano transazioni commerciali con i paesi extra UE o coni paesi Ue. Nel caso di transazioni con i paesi extra Ue, la base informativa è costituita dal Documento Amministrativo Unico (DAU) che viene compilato in riferimento ad ogni singola transazione commerciale.
Per gli scambi con i paesi Ue, al fine di semplificare gli adempimenti richiesti per la libera circolazione delle merci nel mercato interno, dal 1° gennaio 1993 il sistema di rilevazione doganale è stato sostituito dal sistema Intrastat in base al quale le informazioni sono desunte dagli elenchi riepilogativi dei movimenti presentati dagli operatori economici.
Dal 2010 sono stati introdotti notevoli cambiamenti nel sistema Intrastat. In particolare, i modelli Intrastat, riportano, in sezioni distinte, le dichiarazioni per acquisti e cessioni di beni e per prestazioni di servizi resi e ricevuti con periodicità mensile e trimestrale. A partire dal 1° gennaio 2010 le soglie che determinano la periodicità della dichiarazione Intrastat sono così definite:
a) trimestrali, per i soggetti che hanno realizzato, nei quattro trimestri precedenti e per ciascuna categoria di operazioni (acquisti e cessioni di beni, prestazioni di servizi resi e ricevuti) un ammontare totale trimestrale non superiore a 50.000 euro;
b) mensili, per i soggetti che non si trovano nelle condizioni richieste dalla lettera a).
Le dichiarazioni mensili e trimestrali vengono trasmesse esclusivamente in via telematica all’Agenzia delle Dogane.
I dati mensili coprono circa il 98% degli scambi con i paesi dell’Unione europea. I dati trimestrali vengonostimati mensilmente, tale stima a fine anno viene revisionata con le dichiarazioni trimestrali pervenute.
Sia il DAU sia il modello Intrastat hanno valenza statistica e fiscale.
Le informazioni relative al commercio con l’estero fanno riferimento al cosiddetto sistema di commercio speciale che comprende:
Non sono comprese nelle statistiche del commercio speciale le merci in transito sul territorio nazionale e quelle estere introdotte nei depositi doganali e non estratte per consumo, temporanea importazione o rispedite all'estero (fino al 1999 le merci imbarcate su navi o aerei esteri come provviste di bordo sono tutte attribuite ad un unico paese convenzionale extra Ue).
Dalle statistiche del commercio estero (intra-UE ed extra-UE) restano escluse, dal 2010, le seguenti voci:
Dalle statistiche del commercio extra-UE sono escluse, in aggiunta alle voci precedentemente elencate:
Oltre al valore e alla quantità, quest'ultima espressa in chilogrammi e/o in una delle altre unità di misura indicate da Eurostat, le principali informazioni contenute nei modelli di rilevazione della merce oggetto di transazione riguardano:
A partire da gennaio 2009 i raggruppamenti di merci dell’interscambio commerciale sono definiti sulla base della classificazione ATECO 2007 opportunamente adattata alle statistiche sul commercio estero. L’ATECO 2007, infatti, costituisce la versione nazionale della nomenclatura europea NACE rev. 2, con la quale coincide fino alla quarta cifra.
Ai fini di fornire le informazioni a un livello di dettaglio idoneo ad analizzare l’interscambio commerciale italiano, i dati sono rilasciati secondo un’opportuna disaggregazione intermedia delle sezioni.
La rilevazione degli scambi commerciali con l’estero viene effettuata in relazione al territorio doganale, rispetto al quale il territorio della Repubblica Italiana si differenzia per le sole inclusioni dei comuni di Campione d’Italia e di Livigno. Tuttavia, a fini statistici, la zona franca di Livigno è compresa nell’interscambio commerciale. San Marino pur essendo un paese terzo non rientra nelle rilevazioni del commercio estero per l'assenza di barriere doganali rispetto all'Italia, mentre la Santa Sede (Stato della Città del Vaticano) in quanto Stato indipendente situato in territorio nazionale, è un paese terzo a tutti gli effetti. Infine, sono esclusi dal territorio doganale i punti e i depositi franchi.
Il valore statistico della merce è definito, in conformità agli accordi internazionali, come valore Cif (comprendente cioè le spese di trasporto e assicurazione fino alla frontiera nazionale) per le importazioni e come valore Fob (franco frontiera nazionale) per le esportazioni.
Il paese di importazione è: a) il paese di origine, per le merci provenienti dai paesi extra Ue e non messe in libera pratica in uno degli altri paesi dell'Unione europea; b) il paese di provenienza, per le merci originarie dei paesi extra Ue e messe in libera pratica in uno dei paesi dell'Unione europea e per quelle originarie dei paesi dell’Unione europea. Il paese all’esportazione è quello verso il quale le merci sono destinate per essere immesse al consumo o, se esso non è conosciuto dall’esportatore, il paese che costituisce l'ultima destinazione nota all'esportatore stesso.
Con effetto dai dati di gennaio 2010, i nuovi regolamenti comunitari hanno modificato le regole di inclusione nelle statistiche di commercio estero dei dati relativi agli scambi di navi e aeromobili. In particolare si definisce il concetto di “proprietà economica” come i diritti di un soggetto di reclamare i vantaggi collegati all’utilizzo di una nave, di un aeromobile nell’ambito di un’attività economica mediante l’accettazione dei rischi associati. Conseguentemente vanno inclusi nelle statistiche di commercio estero gli scambi di navi e aeromobili, quando si verifica un trasferimento della proprietà economica di una nave o di un aeromobile.
I dati di interscambio di merci relativi all'ultimo anno divulgati dall’Istat, sia nazionali sia territoriali, sono provvisori. Nei mesi successivi alla loro pubblicazione essi vengono integrati con le informazioni pervenute successivamente e, in particolare per quanto riguarda gli scambi con i paesi Ue, con le dichiarazioni trimestrali.
I paesi con cui l’Italia effettua operazioni di import o export (extra-UE) possono essere reggruppati in diverse categorie, fra cui:
Paesi europei non Ue: comprende Albania, Andorra, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Faer er, Gibilterra, Islanda, Kosovo, Liechtenstein, Macedonia (Ex repubblica iugoslava di), Moldavia, Montenegro, Norvegia, Russia, Santa Sede (Stato della Città del Vaticano), Serbia, Svizzera, Turchia, Ucraina.
Africa settentrionale: comprende Algeria, Egitto, Isole Canarie/Ceuta, Libia, Marocco, Melilla, Tunisia.
Altri paesi africani: comprende Angola, Benin, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Camerun,Capo Verde, Centrafricana (Repubblica), Ciad, Comore, Congo, Congo (Repubblica democratica del), Costa d’Avorio, Eritrea, Etiopia, Gabon, Gambia, Ghana, Gibuti, Guinea, Guinea equatoriale, Guinea-Bissau, Kenya, Lesotho, Liberia, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritania, Maurizio, Mayotte, Mozambico, Namibia, Niger, Nigeria, Oceano Indiano (Territorio Britannico dell’), Ruanda, Sant’Elena, São Tomé e Principe, Seicelle, Senegal, Sierra Leone, Somalia, Sudafrica, Sudan, Swaziland, Tanzania (Repubblica unita di), Togo, Uganda, Zambia, Zimbabwe.
America settentrionale:comprende Canada, Groenlandia, Saint-Pierre e Miquelon, Stati Uniti.
America centro meridionale: comprende Anguilla, Antigua e Barbuda, Antille Olandesi, Argentina, Aruba, Bahama, Barbados, Belize, Bermuda, Bolivia, Brasile, Cayman (Isole), Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Dominica, Dominicana (Repubblica), Ecuador, El Salvador, Falkland (Malvine Isole), Giamaica, Grenada, Guatemala, Guyana, Haiti, Honduras, Messico, Montserrat, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Saint Kitts e Nevis, Saint Vincente e le Grenadine, Santa Lucia, Suriname, Trinidad e Tobago, Turks e Caicos (Isole), Uruguay, Venezuela, Vergini Americane (Isole), Vergini Britanniche (Isole).
Medio Oriente: comprende Arabia Saudita, Armenia, Azerbaigian, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Georgia, Giordania, Iran (Repubblica islamica dell’), Iraq, Israele, Kuwait, Libano, Oman, Qatar, Siria, Territorio palestinese occupato, Yemen.
Altri paesi asiatici: comprende Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, Brunei, Cambogia, Cina, Corea del Nord, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Hong Kong, India, Indonesia, Kazakistan, Kirghizistan, Laos, Macao, Malaysia, Maldive, Mongolia, Myanmar (Ex Birmania), Nepal, Pakistan, Singapore, Sri Lanka, Tagikistan, Taiwan, Thailandia, Timor-Leste, Turkmenistan, Uzbekistan, Vietnam.
Oceania e altri territori: comprende Antartide, Australia, Bouvet (Isola), Christmas (Isola), Cocos (Keeling Isole), Cook (Isole), Figi, Georgia del Sud e Sandwich del Sud (Isole), Guam, Heard e McDonald (Isole), Isole minori lontane dagli Stati Uniti, Kiribati, Marianne settentrionali (Isole), Marshall (Isole), Micronesia (Stati Federati di), Nauru, Niue, Norfolk (Isola), Nuova Caledonia, Nuova Zelanda, Palau, Papua Nuova Guinea, Pitcairn, Polinesia francese, Salomone (Isole), Samoa, Samoa americane, Terre australi francesi, Tokelau, Tonga, Tuvalu, Vanuatu, Wallis e Futuna, Provviste e dotazioni di bordo, Paesi e territori non specificati, Paesi e territori non specificati per ragioni commerciali o militari.
ASEAN (Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico):comprende Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar (ex Birmania), Singapore, Thailandia, Vietnam.
OPEC: comprende Algeria, Angola, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Iran (Repubblica islamica dell’), Iraq, Kuwait, Libia, Nigeria, Qatar, Venezuela e dal 2008 Ecuador. L’Indonesia non fa più parte dell’OPEC a partire da gennaio 2009, per rendere omogenei i confronti degli ultimi due anni delle serie storiche i paesi OPEC la escludono a partire da gennaio 2007.
Mercosur: comprende Brasile, Paraguay, Uruguay, Argentina.
EDA (Economie dinamiche dell’Asia): comprende Singapore, Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong, Malaysia e Thailandia.
2. Investimenti diretti esteri (IDE)
L'investimento diretto estero (foreign direct investment, FDI) è quel tipo di investimento internazionale effettuato, da parte di un soggetto residente in un dato paese (investitore diretto estero), in una impresa residente presso un altro paese (impresa oggetto di investimento diretto). Tale investimento ha l'obiettivo di ottenere un interesse durevole, cioè esso mira ha stabilire una relazione di lungo termine tra il soggetto partecipante e l'impresa partecipata nonché un grado di influenza significativo nelle gestione dell'impresa.
L'IDE in entrata (inward FDI) è l'investimento diretto effettuato nel paese che effettua la rilevazione, l'IDE in uscita (outward FDI) è l'investimento diretto realizzato all'estero dal paese che effettua la rilevazione, l'Investitore diretto estero (foreign direct investor) è quell'individuo, impresa (con personalità giuridica o senza personalità giuridica) pubblica o privata, governo, gruppo di individui (o di imprese) tra loro collegati che possiedono una impresa oggetto di investimento che opera in un paese diverso da quello (o quelli) di residenza dell'investitore diretto.
L'impresa oggetto di investimento diretto (direct investment enterprise, DIE) è quell'impresa nella quale un investitore diretto estero possiede almeno il 10 per cento delle azioni ordinarie o dei diritti di voto (nel caso di una impresa societaria) oppure l'equivalente (nel caso di una impresa senza personalità giuridica). Un effettiva voce nella gestione, come evidenziata dalla proprietà di almeno il 10 per cento del capitale sociale, implica che l'investitore estero, pur non avendo il controllo assoluto dell'impresa, sia capace di influenzare la gestione dell'impresa o di partecipare ad essa.
Tre sono le principali fonti utilizzate per compilare le statistiche sulle transazioni di IDE:
A queste fonti se ne possono aggiungere altre, utilizzate per controllare e completare i dati raccolti dalle fonti primarie. Tra queste vi sono:
Una tipologia di flussi finanziari che solitamente non viene indicata nei documenti sui flussi finanziari internazionali che legano paesi industrializzati e paesi in via di sviluppo, e che invece costituisce il nostro specifico interesse, è rappresentata dalle rimesse dei lavoratori immigrati. Una voce trascurata oltre che notevolmente sottostimata, come vedremo, che costituisce uno dei flussi più significativi, in termini sia di quantità di risorse sia di continuità nel tempo.
I dati sulle rimesse dei lavoratori immigrati in Italia, di fonte Banca d'Italia, riportano i trasferimenti di denaro all’estero regolati tramite istituti di pagamento o altri intermediari autorizzati senza transitare su conti di pagamento intestati all’ordinante o al beneficiario (regolamento in denaro contante). L’aggiornamento dei dati pubblicati avviene trimestralmente; i dati sono disponibili su base mensile con disaggregazione per paese estero ricevente e su base annuale con l’ulteriore informazione della provincia italiana di invio.
Questi dati comprendono le transazioni transfrontaliere tra due persone fisiche effettuate tramite un istituto di pagamento o altro intermediario autorizzato, senza transitare su conti di pagamento intestati all’ordinante o al beneficiario (regolamento in denaro contante).
L’obbligo statistico di segnalazione di tali operazioni, disposto dall’art.11 del d.lgs. 195/2008, attuato dal Provvedimento della Banca d'Italia del 16 dicembre 2009 e successive modifiche e integrazioni, riguarda le banche residenti, Poste Italiane S.p.A., gli istituti di moneta elettronica e gli istituti di pagamento che prestano il servizio di rimessa di denaro.
La periodicità della rilevazione è mensile; la frequenza della pubblicazione è trimestrale. L’informazione segnalata riguarda gli importi delle rimesse e il numero di operazioni, disaggregate per provincia italiana di residenza del mittente e per stato estero di residenza del beneficiario.
Il sistema di raccolta dati è operativo dal 2006 (dal 2010 per i regolamenti in contante tramite il canale bancario). Il primo anno di riferimento dei dati pubblicati è il 2005. I dati sul 2005 sono stati raccolti nella fase preparatoria del sistema di rilevazione; il dettaglio per provincia del 2005 è stato stimato in base alle informazioni raccolte nel 2006. Dal 2006 tutti i valori pubblicati corrispondono a quanto segnalato dagli operatori, senza soglia di rilevazione.