12 - IMPRESE

Dettagli: 

Indice

1. Imprese attive, unità locali e addetti

2.  Imprese registrate nelle CCIAA

3.  Gli imprenditori

4.  I Censimenti

5. Regioni europee (Eurostat)

 

Questa sezione riporta le principali informazioni sui caratteri strutturali del sistema produttivo della Lombardia. Si segnala che a partire dal 1° gennaio 2008 l'Istat ha adottato la nuova classificazione delle attività economiche Ateco 2007.

La classificazione Ateco 2007 costituisce la versione nazionale della nomenclatura europea, Nace Rev.2, pubblicata sull'Official Journal il 20 dicembre 2006 (Regolamento (CE) n.1893/2006 del PE e del Consiglio del 20/12/2006).

Essa è stata definita e approvata da un Comitato di gestione appositamente costituito. Il Comitato vede la partecipazione, oltre all'Istat che lo coordina, di numerose figure istituzionali: i Ministeri interessati, gli Enti che gestiscono le principali fonti amministrative sulle imprese (mondo fiscale e camerale, enti previdenziali, ecc.) e le principali associazioni imprenditoriali.

La nuova classificazione facilita l’esigenza di semplificare il sistema dichiarativo delle imprese: con l’Ateco 2007, per la prima volta, la statistica ufficiale, l’Agenzia delle Entrate e le Camere di Commercio adottano la stessa classificazione delle attività economiche semplificando anche gli adempimenti previsti per gli utenti. L’esigenza di avere classificazioni aggiornate, rispondenti sempre più alle esigenze informative dei diversi utilizzatori, e soprattutto comparabili ha fortemente stimolato il processo, iniziato già a partire dagli anni ’90, di convergenza internazionale che ha riguardato, in particolare, i principi di base, le strutture, i contenuti e le note esplicative. La versione finale della classificazione offre garanzie di rilevanza (maggiore attinenza alla realtà economica mondiale) e comparabilità ma, rappresentando una sintesi delle diverse posizioni in campo, presenta problemi di continuità (break nelle serie storiche).

Le caratteristiche generali della classificazione Ateco e le sue regole di applicazione sono rimaste sostanzialmente invariate, sebbene siano stati revisionati alcuni criteri di costruzione della classificazione e della formulazione delle note esplicative.

I criteri principali applicati per delineare i diversi livelli della classificazione (classi, gruppi e divisioni) sono:

le caratteristiche dei beni e dei servizi prodotti (criterio dell’output);

l’uso dei beni e dei servizi prodotti (criterio della destinazione d’uso);

i fattori di produzione, il processo e la tecnologia utilizzata.

 

A questi, ne è stato aggiunto uno nuovo, quello dei contenuti, in particolare, per le nuove sezioni J (contenuti inerenti la comunicazione tecnologica), M e N (contenuti specialistici o di supporto alle imprese).

L’Ateco 2002 comprendeva 17 sezioni e 62 divisioni mentre l’Ateco 2007 ha 21 sezioni e 88 divisioni. Al livello più alto, alcune sezioni possono essere facilmente comparate con la versione precedente della classificazione. Tuttavia, l’individuazione di nuovi settori a livello di sezione come, ad esempio, la sezione J (Servizi di Informazione e Comunicazione) o il raggruppamento delle attività legate all’ambiente non consente di effettuare facilmente un confronto generale tra l’Ateco 2007 e quella 2002.

I cambiamenti e le novità, rispetto alla precedente versione Ateco 2002, riguardano ciascun livello della classificazione. A livello di sezione i più rilevanti sono:

• accorpamento in un’unica sezione (A) delle attività “Agricoltura, silvicoltura e pesca”, precedentemente codificate in due sezioni distinte;

• scomposizione in due sezioni delle attività “Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata” (D) e “Fornitura di acqua, reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento” (E); le due nuove sezioni derivano, principalmente, dalla vecchia sezione “Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua” (E) e dalle attività inserite nelle divisioni “37 – Recupero e preparazione per il riciclaggio” e “90 – Smaltimento dei rifiuti solidi, delle acque di scarico e simili”;

• creazione di una nuova sezione per le attività di “Servizi di informazione e comunicazione” (J), in cui confluiscono principalmente i vecchi gruppi “22.1 - Editoria”, “64.2 - Telecomunicazioni”, “92.1 – Produzioni e distribuzioni cinematografiche e di video”, “92.2 – Attività radiotelevisive” e la divisione “72 – Informatica e attività connesse”;

• suddivisione della vecchia sezione “Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese” (K) in tre sezioni distinte: “Attività immobiliari” (L); “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (M); “Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese” (N);

• suddivisione della vecchia sezione “Altri servizi pubblici, sociali e personali” (O) in due sezioni distinte: “Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento” (R) e “Altre attività di servizi” (S).

E’ da segnalare, inoltre la creazione, all’interno del settore manifatturiero, di una divisione autonoma, che accorpa tutte le attività di “Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature” (divisione 33), precedentemente inserite in parti diverse della classificazione. Per contro, la riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa è stata inserita nella sezione S dedicata alle altre attività di servizi.

 

1. Imprese attive, unità locali e addetti

1.1 Le imprese

Le informazioni sulle imprese e relativa occupazione derivano dall’Archivio statistico delle imprese attive(Asia). Ai fini dell’archivio sono considerate imprese attive quelle imprese che hanno svolto un’attività produttiva per almeno sei mesi nell’anno di riferimento.

Il registro Asia è costituito dalle unità economiche che esercitano arti e professioni nelle attività industriali, commerciali e dei servizi alle imprese e alle famiglie e fornisce informazioni identificative (denominazione e indirizzo) e di struttura (attività economica, addetti dipendenti e indipendenti, forma giuridica, data di inizio e fine attività, fatturato) di tali unità.

L’Archivio Statistico delle Imprese Attive (Asia) nasce nel 1996 in base al Regolamento del Consiglio Europeo N. 2186/93 relativo al coordinamento comunitario dello sviluppo dei registri d’impresa utilizzati a fini statistici. Al fine di garantire lo sviluppo in un quadro armonizzato dei registri di imprese si è ritenuto opportuno adottare un nuovo Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio N. 177/2008 del 20 febbraio 2008, che istituisce un quadro comune per i registri di imprese utilizzati a fini statistici e abroga il regolamento (CEE) n. 2186/93 del Consiglio. I cambiamenti di rilievo riguardano principalmente l’ampliamento del campo di osservazione in termini di settori di attività economica coperti e in termini di unità contenute nel registro.

Asia è aggiornato annualmente attraverso un processo di integrazione di informazioni provenienti da fonti di diversa natura. La regolare tenuta del Registro garantisce l’aggiornamento nel tempo dell’universo delle unità economiche attive, assicurando una fonte ufficiale di dati armonizzati a livello europeo sulla struttura della popolazione delle imprese e sulla sua demografia. La disponibilità di un registro unico di unità economiche permette di unificare la rete di informazioni economiche in quanto costituisce il presupposto necessario per integrare i risultati delle indagini effettuate sulle imprese. Il Registro, infatti, rappresenta la base informativa di tutte le indagini Istat sulle imprese, viene utilizzato per le stime di Contabilità Nazionale e individua la popolazione di riferimento per i piani di campionamento e per il loro riporto all’universo.

Il registro Asia individua l’insieme delle imprese e i relativi caratteri statistici integrando informazioni desumibili sia da fonti amministrative, gestite da enti pubblici o da società private, sia da fonti statistiche.

Le principali fonti amministrative utilizzate sono:

gli archivi gestiti dall’Agenzia delle Entrate per il Ministero dell’Economia e delle Finanze, quali l’Anagrafe Tributaria, le dichiarazioni annuali delle imposte indirette, le dichiarazioni dell’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP), gli Studi di Settore;

i Registri delle Imprese delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura e gli archivi collegati dei soci delle Società di Capitale e delle “Persone” con cariche sociali;

gli archivi dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, relativamente alle posizioni contributive dei dipendenti delle imprese e a quelle degli artigiani e commercianti;

archivio delle utenze telefoniche;

l’archivio dei Bilanci consolidati e di esercizio;

l’archivio degli Istituti di credito gestito dalla Banca d’Italia;

l’archivio delle società di assicurazioni gestito dall’Isvap.

 

Si può affermare che le unità di piccola dimensione, corrispondenti circa al 95 per cento delle imprese del registro, sono aggiornate annualmente mediante il processo di integrazione di archivi amministrativi; le unità di media dimensione si aggiornano direttamente da fonti statistiche, utilizzando i dati delle principali indagini economiche; le unità di grande dimensione sono continuamente aggiornate utilizzando tutte le fonti disponibili nell’attività di profiling.

Le variabili comprese nel Registro possono essere classificate secondo tre tipologie: variabili identificative (ragione sociale, indirizzo e altri caratteri per l’esatta individuazione dell’unità sul territorio); variabili di stratificazione (attività economica dell’impresa classificata secondo la classificazione Nace in vigore, forma giuridica, dimensione dell’impresa, in termini di addetti, indipendenti e dipendenti medi annui, fatturato); variabili demografiche (data di nascita e cessazione dell’impresa, data di eventi quali scorpori, fusioni o procedure concorsuali, fallimenti, liquidazioni, ecc.).

Le definizioni delle unità statistiche adottate sono conformi a quanto dispone il Regolamento del Consiglio Europeo (CEE) N.696 del 15 marzo 1993, relativo alle unità statistiche di osservazione e di analisi del sistema produttivo nella Comunità. Tale regolamento individua l’impresa come l’unità centrale per la realizzazione delle statistiche economiche e la definisce come “la più piccola combinazione di unità giuridiche, che costituisce un’unità organizzativa per la produzione di beni e servizi che fruisce di una certa autonomia decisionale. In particolare per quanto attiene alla destinazione delle sue risorse correnti. Un’impresa esercita una o più attività in uno o più luoghi. Un’impresa può corrispondere a una sola unità giuridica”. Secondo questa definizione sono considerati impresa anche i lavoratori autonomi e i liberi professionisti.

Ai fini della produzione dell’informazione statistica, le imprese sono classificate per attività economica, definita in base ad un livello specifico della nomenclatura Nace. L’attività economica è la combinazione di risorse, quali attrezzature, manodopera, tecniche di fabbricazione, reti di informazione, o di prodotti, che porta alla creazione di specifici beni o servizi. Le imprese sono distinte in base all’attività economica esclusiva o principale, secondo il criterio della prevalenza. Quando, nell’ambito di una stessa unità, sono esercitate più attività, la prevalenza è individuata sulla base del valore aggiunto ovvero, in mancanza di tale dato, sulla base del fatturato, del numero medio annuo di addetti, delle spese per il personale, delle retribuzioni lorde.

La dimensione dell’impresa è misurata in termini di persone occupate (o addetti) – lavoratori dipendenti e indipendenti – che esercitano un’attività a tempo pieno e a tempo parziale nell’impresa.

Tra i lavoratori indipendenti sono da considerare:

i titolari, soci e amministratori di un’impresa a condizione che lavorino effettivamente nell’unità, che non siano iscritti nei libri paga e che non siano remunerati attraverso fattura o abbiano un contratto di collaborazione coordinata e continuativa;

i soci di cooperativa che lavorano effettivamente nella società e che non percepiscono alcuna retribuzione contrattuale come corrispettivo, né il versamento da parte della società di contributi previdenziali in qualità di lavoratori dipendenti;

i parenti o affini del titolare o dei titolari, che prestano lavoro senza il corrispettivo di una prefissata retribuzione contrattuale né il versamento di contributi previdenziali.

 

Nel registro Asia tutte le imprese impiegano almeno un lavoratore indipendente.

lavoratori dipendenti comprendono sia i residenti sia i non residenti che lavorano per le imprese localizzate nel territorio nazionale. Sono lavoratori dipendenti tutte le persone iscritte nei libri paga, anche se responsabili della gestione dell’impresa e in particolare i dirigenti, i quadri, gli impiegati e gli operai, a tempo pieno o part time; gli apprendisti; i lavoratori a domicilio iscritti nei libri paga; i lavoratori stagionali; i lavoratori con contratto di formazione e lavoro; i lavoratori con contratto a termine; i lavoratori in Cassa Integrazione Guadagni; i soci di cooperativa iscritti nei libri paga; gli studenti che contribuiscono formalmente al processo produttivo in cambio di una remunerazione e/o di una formazione. Sono esclusi i soggetti con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, i lavoratori interinali, i soci e membri del consiglio di amministrazione remunerati con fattura e i volontari.

 Le persone occupate sono calcolate in termini di media annua.

Le relative variabili di localizzazione si riferiscono alla sede amministrativa dell’impresa intendendo per sede amministrativa il luogo dove di fatto l’impresa esplica i propri affari e sono ubicati i principali uffici amministrativo-gestionali.

 

1.2 Le unità locali

Il regolamento del Consiglio Europeo N.177/2008 in materia di Registri di impresa utilizzabili ai fini statistici richiede, oltre all’aggiornamento dell’universo delle imprese e dei relativi caratteri statistici, l’aggiornamento delle diverse localizzazioni presso le quali un’impresa esercita una o più attività. La necessità di adattare il Registro statistico delle imprese (ASIA) ai regolamenti Eurostat, insieme con la necessità di cogliere e rappresentare sul piano territoriale la continua evoluzione della struttura economica del paese, ha portato all’implementazione nel Registro delle Imprese di un ulteriore livello informativo: le unità locali.

La definizione di unità locale adottata è conforme al regolamento del Consiglio Europeo N. 696 del 15 marzo 1993.

L’impresa plurilocalizzata, pertanto, è un’impresa che svolge le proprie attività in più luoghi,ciascuno dei quali costituisce un’unità locale.

Le variabili specifiche delle unità locali comprese nel registro, oltre alle variabili identificative dell’impresa e definite nell’archivio ASIA-Imprese, sono:

Indirizzo dell’unità locale, che permette l’esatta individuazione dell’unità locale sul territorio;

Attività economica dell’unità locale, secondo la classificazione Ateco 2007. Le unità locali sono classificate secondo l’attività economica esclusiva o principale, individuata con il criterio della prevalenza. Quando, nell’ambito di una stessa unità, sono esercitate più attività, quella prevalenza è determinata sulla base del valore aggiunto prodotto oppure, in mancanza di tale dato, sulla base del fatturato, del numero medio annuo di addetti, delle spese per il personale, delle retribuzioni lorde. Nel caso delle unità locali solo amministrative o ausiliarie non amministrative, l’attività economica è quella principale dell’impresa di appartenenza.

Addetti dell’unità locale, cioè persone occupate nell’unità locale a tempo pieno o parziale, anche se temporaneamente assenti (per ferie, malattia, sospensione del lavoro, cassa integrazione guadagni, ecc). Nel numero degli addetti sono compresi i lavoratori dipendenti e indipendenti (per le relative definizioni si veda il paragrafo precedente, relativo alle imprese).

La realizzazione e l’aggiornamento del registro delle unità locali, effettuato annualmente a partire dal 2004, prevede la creazione di una base informativa ottenuta attraverso un processo di normalizzazione e di integrazione di informazioni presenti in fonti di natura amministrativa, in parte già utilizzate per la costruzione di ASIA-Imprese, e in fonti statistiche.

Come fonti statistiche utilizzate per definire il registro, oltre alle correnti indagini Istat sulle imprese, è stata implementata un’indagine specifica per supportare la realizzazione dell’archivio delle unità locali: l’Indagine sulle Unità Locali delle Grandi Imprese (IULGI). L’indagine rileva la localizzazione e le principali variabili di struttura (numero di addetti, attività economica principale, tipologia delle unità locali) delle singole unità locali. Il campo di osservazione dell’indagine varia di anno in anno secondo le esigenze conoscitive che emergono anche in relazione alle fonti amministrative disponibili e alla loro  qualità.

La creazione e l’aggiornamento del registro delle unità locali a partire dall’insieme delle unità statistiche a disposizione è effettuata attraverso due distinti processi produttivi. L’indagine sulle unità locali delle grandi imprese (IULGI) rappresenta la base su cui poggia l’aggiornamento del registro per le unità locali di imprese di grande dimensione (che rappresentano circa la metà del lavoro dipendente italiano).

Per le unità locali di imprese di piccola e media dimensione e per le imprese non rispondenti all’indagine IULGI le variabili strutturali dell’archivio sono aggiornate attraverso modelli statistici che utilizzano le informazioni presenti negli archivi amministrativi.

 

 

2. Imprese registrate nelle CCIAA

Le informazioni relative alle imprese iscritte al Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, classificate per forma giuridica, ramo e classe di attività, sono forniti da InfoCamere, struttura  che gestisce e divulga il patrimonio informativo del sistema camerale, di cui è parte integrante.

InfoCamere fornisce i dati sulla consistenza delle imprese "operative", ossia in attività alla fine del periodo preso in considerazione (e senza procedure concorsuali in corso), e quello delle imprese "registrate", comprendente, oltre alle "attive", le ditte inattive, sospese, liquidate o fallite, che possono tornare in attività senza dar luogo a una nuova iscrizione.

Oltre a questi dati di "stock", Infocamere mette a disposizione i dati di "flusso", relativi cioè alle operazioni di iscrizione e cancellazione di imprese nei Registri camerali avvenute in ciascun periodo.

L'universo considerato riguarda le imprese che hanno l'obbligo dell'iscrizione al Registro delle imprese, ossia:

Sezione ordinaria
a) imprenditori individuali che esercitano un'attività commerciale, così come definita dall'art. 2195 c.c.;
b) società in nome collettivo;
c) società in accomandita semplice;
d) società di capitali;
e) società cooperative;
f) società consortili;
g) consorzi con attività esterna; 
h) gruppi europei di interesse economico;
i) aziende speciali di enti locali ex. L. 142/90;
j) consorzi tra enti locali ex. L. 142/90; 
k) società estere con sede amministrativa/secondaria in Italia;
l) società estere con oggetto principale in Italia;
m) enti pubblici economici (aventi cioè per oggetto esclusivo o principale un'attività commerciale).

Sezione speciale
a) imprenditori agricoli (art. 2135 c.c.);
b) piccoli imprenditori (art. 2083 c.c.);
c) società semplici.

Vengono inoltre annotate le imprese artigiane.
II D.Lgs. 96/2001 ha inoltre previsto l'iscrizione in una sezione speciale del Registro delle Imprese delle società tra avvocati.

I movimenti (dati di "flusso") riguardano le operazioni di iscrizione e cancellazione dagli archivi avvenute nel periodo e non alla data della relativa "pratica" amministrativa. In tal modo si evitano sottostime e si ottiene la "quadratura" fra i dati di flusso e quelli di stock a inizio e fine periodo.

Il numero di cessazioni (ditte cessate) si riferisce a tutte le posizioni che nel periodo considerato hanno cessato l'attività. Da un punto di vista logico si considera cessata una ditta se per essa esiste un evento di cessazione, ovvero se risulta significativo almeno uno dei seguenti dati:

- causale di cessazione;

- data denuncia di cessazione;

- data cessazione ("data effetto").

Pertanto il conteggio delle cessazioni in un determinato periodo è indipendente dalla data di cessazione: una ditta può rientrare fra le cessate anche se presenta una data di cessazione che non appartiene al periodo in esame.

Si fa inoltre presente, per quanto riguarda i movimenti delle imprese iscritte e cancellate, che con l'istituzione delle nuove province i dati nazionali e delle regioni e province interessate non sono confrontabili con quelli degli anni precedenti: le totalizzazioni includono infatti, come "cancellate" e "iscritte" anche le imprese localizzate nei Comuni delle province rispettivamente di origine e di destinazione. Tali movimenti, in effetti, non registrano alcun fenomeno di nati-mortalità, ma solo di trasferimento di residenza anagrafica delle imprese.

 

3. Gli imprenditori

Nell'ambito di una impresa (e unità locale) le persone possono assumere determinate qualifiche (socio, socio amministratore, ecc.) o possono essere nominate a determinate cariche (presidente, consigliere delegato, ecc.). Nel corso del tempo qualifiche e cariche possono essere confermate, modificate, o cessate.

Il Registro delle Imprese consente di eseguire elaborazioni statistiche anche sulle qualifiche e sulle cariche sociali relative alle imprese presenti in archivio (imprese "registrate", ovvero non cessate), raggruppate secondo la seguente articolazione:

- titolari,

- soci,

- amministratori,

- altre cariche.

 

Poiché una persona può essere titolare di più cariche contemporaneamente nell'ambito di una stessa provincia, o in province diverse, non vi è corrispondenza tra il numero delle cariche possedute e le persone che le detengono. Di conseguenza l'informazione fornita dalle elaborazioni non riguarda assolutamente il numero di persone fisiche che operano economicamente in Italia, bensì il numero di cariche complessivamente posseduto dalle persone fisiche, ciascuna delle quali può essere titolare di più cariche.

 

4. I Censimenti

I Censimenti economici hanno l'obiettivo di fornire un quadro esaustivo della dimensione e delle principali caratteristiche del sistema economico nazionale, con un dettaglio territoriale fine.

Qui sono presentati i dati sulle imprese e sull’occupazione tratti dall’8° Censimento dell'Industria e dei Servizi, realizzato nel 2001. Al fine di fornire un quadro sui cambiamenti avvenuti nel sistema produttivo lombardo nel lungo termine, questi dati sono messi a confronto con quelli dei censimenti precedenti (1991, 1981, 1971).

L’8° Censimento generale dell’industria e dei servizi si è tenuto con riferimento alla data del 22 ottobre 2001.

I dati definitivi del Censimento 2001 rappresentano il risultato di un elaborato processo di revisione, controllo e validazione dei questionari, che per la prima volta hanno incluso l'individuazione e la correzione puntuale dell'errore di copertura commesso nella rilevazione sul campo. Ciò è stato reso possibile dalla disponibilità degli archivi statistici tenuti dall'Istat e costruiti nel corso degli anni '90: l'Archivio statistico delle imprese attive (ASIA) e gli archivi delle istituzioni pubbliche (ASIP) e delle istituzioni non-profit (costituito con il Censimento del settore del 1999).

Il confronto con gli archivi statistici ha comportato una verifica dello stato di attività delle unità economiche condotta su 7,2 milioni di codici fiscali e partite IVA, che ha consentito l’integrazione dei dati rilevati sul campo per circa 23.000 istituzioni e 635.000 imprese, generalmente di piccole dimensioni e tipicamente concentrate nell’area del lavoro autonomo e nel settore dei servizi, ossia negli ambiti maggiormente affetti dall’errore di copertura del Censimento tradizionale. Questa innovazione, dunque, garantisce una migliore qualità dell’informazione censuaria ma, per ciò stesso, richiede all’utente alcune cautele per una corretta interpretazione dei dati in serie storica.

I dati raccolti attraverso il Censimento riguardano imprese, istituzioni pubbliche e non-profit, i relativi addetti e le altre tipologie di lavoratori previste nel questionario di censimento, suddivise per attività economica (fino al massimo livello di categoria - 5 cifre), classe di addetti (14 modalità previste), territorio (fino al livello comunale), carattere artigiano e altre informazioni strutturali.

Il Censimento2001: la rilevazione “assistita da archivio”

Il Censimento del 2001 rappresenta un punto di svolta nel percorso evolutivo dei Censimentieconomici italiani e completa un ciclo di innovazione aperto nel 1994 con l’avvio della realizzazione dell’Archivio statistico delle imprese attive (ASIA).

L’Archivio è andato a regime dopo la validazione avvenuta con il Censimento intermedio del 1996 e il Censimento 2001 costituisce la base informativa per la sua estensione al livello delle unità locali. ASIA-Imprese, e gli archivi delle istituzioni pubbliche (ASIP) e delle istituzioni non-profit (ASINP), a loro volta, hanno fornito il supporto a una nuova tecnica di rilevazione, che si può definire “assistita da archivio”, attraverso la quale si realizza una piena integrazione fra rilevazione censuaria e archivio statistico, con ricadute positive per entrambi in termini di qualità dell’informazione rilasciata.

La nuova tecnica di rilevazione consiste in un potenziamento della tradizionale tecnica “porta a porta”, inteso a migliorare l’efficacia del lavoro dei rilevatori in termini di copertura del campo di osservazione.

Nel censimento del 2001 hanno costituito il campo di osservazione le seguenti attività economiche (cff. la classificazione ATECO 1991):

Codice                 Descrizione 
01.13.1                 Colture viticole e aziende vitivinicole 
01.25.5                 Allevamento di altri animali 
01.4                       Attività dei servizi connessi all'agricoltura e alla zootecnia, esclusi i servizi veterinari 
01.5                       Caccia e cattura degli animali per allevamento e ripopolamento di selvaggina, compresi i servizi connessi 
02                         Silvicoltura  e utilizzazione di aree forestali e servizi connessi 
05                         Pesca, piscicoltura e servizi connessi 
10                         Estrazione di minerali 
15-37                    Attività manifatturiere 
40-41                     Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua 
45                           Costruzioni 
50-52                     Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa 
55                           Alberghi e ristoranti 
60-63                    Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 
65-67                    Intermediazione monetaria e finanziaria 
70-74                    Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali 
75                           Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria 
80                           Istruzione 
85                           Sanità e altri servizi sociali 
90                           Smaltimento dei rifiuti solidi, delle acque di scarico e simili 
91                           Attività di organizzazioni associative n.c.a. (con esclusione della categoria 91.31.0 - "Attività delle Organizzazioni religiose") 
92                           Attività ricreative, culturali e sportive 
93                           Altre attività dei servizi

L’unità di rilevazione del Censimento2001 è l'unità locale, ossia il luogo fisico in cui le unità giuridico-economiche esercitano una o più attività economiche.

L’unità locale corrisponde ad un’unità giuridico - economica o ad una sua parte, situata in una località topograficamente identificata da un indirizzo e da un numero civico. In tale località, o a partire da tale località, si esercitano delle attività economiche per le quali una o più persone lavorano (eventualmente a tempo parziale) per conto della stessa unità giuridico - economica. Costituiscono esempi di unità locale le seguenti tipologie: agenzia, albergo, ambulatorio, bar, cava, deposito, domicilio, garage, laboratorio,magazzino, miniera, negozio, officina, ospedale, ristorante scuola, stabilimento studio professionale, ufficio, ecc.

 

5. Regione europee (dati Eurostat)

L’annuario contiene anche una serie di dati che hanno l’obiettivo di posizionare la Lombardia all’interno del contesto europeo confrontandola con altre regioni e con altre nazioni.

I dati sono di fonte Eurostat (Ufficio Statistica dell’Unione Europea), il cui ruolo principale è produrre e divulgare informazioni statistiche ufficiali a livello europeo. Eurostat non effettua la raccolta dati; i dati sono raccolti direttamente dalle autorità statistiche degli Stati Membri, le quali producono le statistiche nazionali di carattere ufficiale e ne curano la trasmissione a Eurostat. Eurostat consolida i dati ricevuti dagli Stati Membri e, attraverso metodologie armonizzate, assicura che essi siano comparabili.

Le statistiche presentate nell’annuario fanno riferimento a 22 regioni con dinamiche simili a quelle lombarde e ai 27 Stati Membri dell’Unione Europea. Esse son tratte dalla base dati REGIO.

Le 22 regioni confrontate con la Lombardia sono state scelte tra le aree appartenenti alle categorie NUTS1 e NUTS2. Le categorie NUTS (Nomenclatura delle unità territoriali per la statistica sono definite da Eurostat

Per la scelta delle regioni che meglio possono essere confrontate con la Lombardia sono stati definiti i seguenti parametri:

  • Superficie
  • Popolazione
  • Densità demografica
  • Prodotto interno lordo
  • Prodotto interno lordo pro capite

E'  stato poi valutato un intorno di circa + / - 50% rispetto al valore lombardo; sono state scelte le regioni che presentavano il maggior numero di parametri nell’intorno considerato. Alcune regioni, pur non rientrando pienamente nei parametri richiesti, sono state aggiunte per mantenere un generale equilibrio tra i principali stati europei.

Data aggiornamento: 
Gennaio, 2019