Indice
1. Popolazione e forze di lavoro
4. Lavoro atipico e professionale
5. Lavoro occasionale accessorio
6. Previsioni della domanda di lavoro (indagine Excelsior)
8. Iscritti alle organizzazioni sindacali
9. Operatori sul mercato del lavoro
11. Regioni europee (Eurostat)
1. Popolazione e forze di lavoro
Dall’indagine sulle forze di lavoro derivano le stime ufficiali degli occupati e delle persone in cerca di lavoro, nonché informazioni sui principali aggregati dell'offerta di lavoro – professione, ramo di attività economica, ore lavorate, tipologia e durata dei contratti, formazione.
Le informazioni vengono raccolte dall’Istat intervistando ogni trimestre un campione di quasi 77 mila famiglie, pari a 175 mila individui residenti in Italia, anche se temporaneamente all’estero. Sono escluse le famiglie che vivono abitualmente all’estero e i membri permanenti delle convivenze (istituti religiosi, caserme ecc.).
Negli anni l’indagine è stata più volte rinnovata per tenere conto, da un lato, delle continue trasformazioni del mercato del lavoro, dall’altro, delle crescenti esigenze conoscitive degli utenti sulla realtà sociale ed economica del nostro paese. L’ultima modifica è stata avviata all’inizio del 2004 in linea con le disposizioni dell’Unione Europea.
L'attuale rilevazione campionaria è continua in quanto le informazioni sono raccolte in tutte le settimane dell’anno (e non più in una singola settimana per trimestre), tenuto conto di un’opportuna distribuzione nelle tredici settimane di ciascun trimestre del campione complessivo. I risultati vengono diffusi con cadenza trimestrale, fatta eccezione per il dettaglio provinciale che ha cadenza annuale.
Rispetto agli anni precedenti il 2004, la rilevazione si caratterizza per la definizione di nuovi criteri di individuazione degli occupati e delle persone in cerca di lavoro, nonché per la profonda riorganizzazione del processo di raccolta e produzione dei dati.
Per rendere confrontabili le nuove stime rispetto ai dati riferiti agli anni passati l’Istat ha provveduto a ricostruire le serie storiche a partire dal quarto trimestre del 1992.
La rilevazione è progettata per garantire stime trimestrali a livello regionale e stime provinciali in media d’anno. Le stime trimestrali rappresentano lo stato del mercato del lavoro nell’intero trimestre. Il disegno campionario consente inoltre la produzione, a cadenza mensile, dei principali indicatori del mercato del lavoro a livello nazionale.
Il campione utilizzato è a due stadi, rispettivamente comuni e famiglie, con stratificazione delle unità di primo stadio. Per ciascun trimestre vengono intervistati circa 175 mila individui residenti in 1.246 comuni di tutte le province del territorio nazionale. Tutti i comuni capoluogo di provincia o con popolazione superiore ad una soglia per ciascuna provincia, detti autorappresentativi, sono presenti nel campione in modo permanente. I comuni la cui popolazione è al di sotto delle soglie, detti non autorappresentativi, sono raggruppati in strati. Essi entrano nel campione attraverso un meccanismo di selezione casuale che prevede l’estrazione di un comune non autorappresentativo da ciascuno strato. Per ciascun comune viene estratto dalla lista anagrafica un campione casuale semplice di famiglie.
La popolazione di riferimento è costituita da tutti i componenti delle famiglie residenti in Italia, anche se temporaneamente all’estero. Sono escluse le famiglie che vivono abitualmente all’estero e i membri permanenti delle convivenze (istituti religiosi, caserme, ecc.). La popolazione residente comprende le persone, di cittadinanza italiana e straniera, che risultano iscritte alle anagrafi comunali.
L’unità di rilevazione è la famiglia di fatto, definita come insieme di persone coabitanti, legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi.
L’intervista alla famiglia viene effettuata utilizzando una rete di rilevazione controllata direttamente dall’Istat mediante tecniche Capi (Computer assisted personal interview) e Cati (Computer assisted telephone interview).
In generale le informazioni vengono raccolte con riferimento alla settimana che precede l’intervista.
Ogni famiglia viene intervistata per due trimestri consecutivi; segue un’interruzione per i due successivi trimestri, dopodiché essa viene nuovamente intervistata per altri due trimestri. Complessivamente, rimane nel campione per un periodo di 15 mesi.
Taluni quesiti della rilevazione, a motivo della difficoltà nella risposta da fornire o della sensibilità dell’argomento trattato, prevedono la facoltà di non rispondere.
I dati rilevati dall’indagine, elaborati all’unità, vengono arrotondati alle migliaia nei valori e nelle variazioni assolute. Nelle variazioni e nelle incidenze percentuali nonché nelle differenze di punti percentuali l’arrotondamento è al primo decimale. I dati destagionalizzati sono ottenuti secondo la procedura TRAMO-SEATS. I modelli statistici di destagionalizzazione adottati sono resi disponibili dall’Istat su richiesta.
In base alle definizioni ispirate dall'International Labour Office e recepite dai Regolamenti comunitari, la popolazione in età lavorativa (15 anni e oltre) è ripartita in tre gruppi distinti: occupati, disoccupati, inattivi. Nell'applicazione di questi criteri viene seguito un principio gerarchico: prima si identificano gli occupati, successivamente, tra tutti i non occupati, le persone in cerca di occupazione e, infine, le persone inattive, quelle non incluse tra gli occupati o i disoccupati.
Nella condizione di occupato si classificano le persone (con almeno 15 anni) che, nella settimana che precede la settimana in cui viene condotta l'intervista, hanno svolto almeno un'ora di lavoro retribuito in una qualsiasi attività. Nel caso l'attività sia svolta nella ditta di un familiare nella quale si collabora abitualmente, il lavoro può anche non essere retribuito.
L'individuazione delle persone in cerca di occupazione (di età compresa tra 15 e 74 anni) si fonda a sua volta sui seguenti requisiti:
Questo criterio non viene applicato agli individui non occupati che dichiarano di avere trovato un lavoro che inizierà entro tre mesi dalla data dell'intervista. Rimane comunque anche per questo gruppo l'osservanza del requisito sulla disponibilità entro le due settimane in caso fosse possibile anticipare l'inizio del lavoro.
Si segnala che, a motivo dell’innalzamento dell’età dell’obbligo scolastico (legge 296/2006), intervenuto a partire dagli ultimi mesi del 2008, dal primo trimestre 2009 i dati sugli individui con 15 anni di età non contengono né occupati né disoccupati. Nei tassi di occupazione si continua a fare riferimento alla popolazione in età lavorativa di 15-64 anni a causa del regolamento europeo e degli obiettivi per il 2010 fissati a Lisbona nell’ambito della Strategia europea per l’occupazione. Il numero di quindicenni occupati o in cerca di occupazione è tradizionalmente del tutto trascurabile. Il cambiamento normativo non comporta quindi alcuna interruzione delle serie storiche degli indicatori sulla popolazione 15-64 anni.
Colmando un vuoto delle precedenti indagini, a partire dal 2004 la rilevazione raccoglie informazioni sulle collaborazioni coordinate e continuative, sulle prestazioni d'opera occasionali, nonché sul lavoro interinale. Quest’ultimo comprende due le tipologie di contratti: il contratto di fornitura e il contratto di lavoro temporaneo. Nel contratto di fornitura, l'impresa fornitrice mette a disposizione di un'impresa utilizzatrice uno o più lavoratori. Nel contratto di lavoro temporaneo, l'impresa fornitrice assume il lavoratore che metterà a disposizione dell'impresa utilizzatrice.
Un importante contributo conoscitivo è dato, a partire dal 2004, dalla rilevazione delle motivazioni del ricorso al lavoro a tempo parziale, con particolare attenzione a quelle relative alla conciliazione tra tempi di lavoro e impegni familiari. Questa scelta è infatti collegata all'eventuale accessibilità di adeguati servizi per la cura dei figli e/o dei familiari.
L'innovazione più importante, rispetto agli anni precedenti il 2004, che interessa la rilevazione delle persone in cerca di lavoro, in linea con quanto avviene per il part-time, riguarda la possibile stima dell'effetto della carenza di servizi di assistenza. L'indagine prevede infatti un apposito quesito, rivolto a coloro che dichiarano di non cercare lavoro per prendersi cura dei figli e/o di altri familiari.
E' stata ampliata la gamma delle modalità di risposta alle domande relative alle motivazioni della mancata partecipazione al mercato del lavoro. Rispetto all'indagine trimestrale, le informazioni vengono arricchite suddividendo i motivi familiari e personali ed isolando la voce relativa alla maternità. Ancora, un ulteriore ampliamento deriva dalla verifica del limite temporale entro cui inizierà l'attività lavorativa chi è in procinto di avviarne una.
Per quanto riguarda le informazioni relative alla disoccupazione, il cambiamento di portata più ampia concerne la rilevazione delle azioni effettuate dai non occupati che si dichiarano alla ricerca di un lavoro. Per ciascuna azione, infatti, è previsto uno specifico quesito (con esplicito riferimento anche al periodo in cui le azioni sono state effettuate), in sostituzione dell'unica domanda a risposta multipla utilizzata nella precedente indagine.
La Cassa Integrazione Guadagni
La Cassa Integrazione è stata istituita con Decreto Legislativo n. 788/1945, ed è una prestazione economica erogata dall’INPS con la funzione di sostituire od integrare la retribuzione dei lavoratori sospesi o lavoranti ad orario ridotto in concomitanza di eventi espressamente previsti dalla legge.
L’intervento ordinario è attualmente disciplinato dalle leggi n.164/1945 e n.223/1992 ed opera in presenza di sospensioni o riduzioni temporanee e contingenti dell’attività d’impresa che conseguono a situazioni aziendali, determinate da eventi transitori non imputabili all’imprenditore o ai lavoratori, ovvero da crisi temporanee di mercato.
L’intervento straordinario, disciplinato dalla legge n.464/1972, opera a favore di imprese industriali e commerciali in caso di ristrutturazione riorganizzazione e conversione aziendale, ovvero nei casi di crisi aziendale e di procedure concorsuali.
L’intervento in deroga è destinato ai lavoratori di imprese escluse dalla CIG straordinaria, quindi aziende artigiane e industriali con meno di 15 dipendenti o industriali con oltre 15 dipendenti che non possono fruire dei trattamenti straordinari. La CIG in deroga alla vigente normativa è concessa nei casi in cui alcuni settori (tessile, abbigliamento, calzaturiero, orafo, ecc.) versino in grave crisi occupazionale. Lo strumento della cassa integrazione guadagni in deroga permette quindi, senza modificare la normativa che regola la CIGS, di concedere i trattamenti straordinari anche a tipologie di aziende e lavoratori che ne sono esclusi.
I dati presentati
I dati qui presentati sono tratti dall’Osservatorio INPS sulla Cassa Integrazione Guadagni. L’unità statistica è rappresentata dall’ora di integrazione salariale autorizzata nel mese all’azienda che ne fa richiesta. L’Osservatorio prevede un’elaborazione sui dati contenuti nell’archivio che vengono poi pubblicati sul sito dell’Istituto.
La fonte dei dati è rappresentata dagli archivi amministrativi INPS che gestiscono la cassa integrazione. Gli archivi sono così alimentati:
E’ opportuno precisare che le ore autorizzate ogni mese non sono di competenza del mese stesso ma possono riferirsi sia a periodi precedenti il mese di autorizzazione (la maggior parte) sia a periodi successivi.
Le variabili di analisi presenti nell’osservatorio sono le seguenti:
Le variabili di classificazione sono:
Il periodo preso in considerazione dall’Osservatorio comprende la serie storica mensile degli ultimi 5 anni. L’Osservatorio viene integrato con cadenza mensile con i dati relativi al mese precedente.
I dati sul lavoro domestico sono tratti dall’osservatorio su lavoratori domestici dell’INPS, che fornisce informazioni sui lavoratori domestici assicurati presso l’istituto.
Sono lavoratori domestici coloro che prestano la loro opera esclusivamente per le necessità della vita familiare del datore di lavoro (tuttofare, camerieri, cuochi, bambinaie, governanti ecc.)
Con l'Osservatorio sul lavoro domestico l'INPS rende disponibile un sistema di dati territoriali sul numero dei lavoratori, sulle ore settimanali lavorate, sulla nazionalità dei lavoratori domestici per i quali sia stato versato almeno un contributo settimanale
La fonte dei dati utilizzati per la costruzione dell'Osservatorio è rappresentata dagli archivi amministrativi generati dall'acquisizione delle informazioni contenute:
Nella denuncia di assunzione è disponibile una serie di informazioni sul lavoratore tra cui il sesso, l'età, la nazionalità, ecc. Nei bollettini di versamento possono desumersi informazioni sui periodi coperti da contribuzione, sulle ore settimanali retribuite, sulla retribuzione oraria, ecc. Detti archivi, come ogni archivio amministrativo, sono soggetti ad aggiornamenti dovuti a nuove acquisizioni ed a correzioni delle informazioni già acquisite. In generale tali aggiornamenti riguardano maggiormente l'anno più recente ed in maniera via via minore gli altri anni.
L' unità statistica di rilevazione è rappresentata dal lavoratore domestico che ha ricevuto almeno un versamento contributivo nel corso dell'anno. L'Osservatorio prevede una serie di elaborazioni e controlli che vengono effettuati sui dati contenuti negli archivi amministrativi al fine di superare e correggere eventuali anomalie ed errori.
L'Osservatorio consente dunque di analizzare il "numero di lavoratori aventi almeno un contributo nell'anno". Da osservare che il numero detto rappresenta la somma delle unità statistiche (indica le "teste") in quanto un lavoratore che abbia più datori di lavoro (e, quindi, più rapporti di lavoro e più bollettini di conto corrente riferiti allo stesso periodo) viene contato una sola volta. Tale variabile di analisi viene stratificata in base ad una serie di variabili di classificazione che sono:
Riguardo alle variabili di classificazione, nel caso di un lavoratore con più datori di lavoro nello stesso periodo (magari uno che versa in una provincia e uno che versa in un'altra) si è reso necessario adottare un criterio di scelta della modalità da presentare. Il criterio adottato è quello della contribuzione prevalente: la modalità scelta è quella relativa al bollettino avente l'importo più elevato.
Il periodo preso in considerazione dall’Osservatorio comprende la serie storica degli ultimi 5 anni disponibili. L’aggiornamento dell’Osservatorio avviene con cadenza annuale, rielaborando la serie storica quinquennale con l’eliminazione dell’anno più vecchio e l’inserimento di uno nuovo. In virtù della caratteristica propria degli archivi amministrativi di avere una movimentazione continua (seppur decrescente nel tempo), l’aggiornamento può riguardare anche alcuni degli anni già pubblicati.
4. Lavoro atipico e professionale
I dati sul lavoro atipico e professionale sono tratti dall’Osservatorio INPS sul lavoro atipico, nel quale sono riportate informazioni sui lavoratori contribuenti alla Gestione separata di cui all’art.2, comma 26, della legge n.335/1995 (c.d. lavoratori parasubordinati). L’Osservatorio si compone di tre sezioni: contribuenti professionisti, contribuenti collaboratori, dettagli contribuenti collaboratori.
Unità statistica
L’unità statistica è rappresentata dal lavoratore che ha avuto almeno un versamento contributivo per lavoro parasubordinato nel corso dell’anno. Se il versamento dei contributi è effettuato dal lavoratore stesso, con il meccanismo degli acconti e saldi negli stessi termini previsti per i versamenti IRPEF, questi viene classificato come “professionista”. Se invece il versamento dei contributi è effettuato dal committente (persona fisica o soggetto giuridico), entro il mese successivo a quello di corresponsione del compenso, il lavoratore viene classificato come “collaboratore”. Nei pochi casi in cui per lo stesso lavoratore sono presenti entrambe le tipologie di versamento si è adottata la classificazione con contribuzione maggiore.
Sezione Contribuenti Professionisti
Fonte dei dati
Archivio amministrativo dei versamenti mensili effettuati dai committenti (modello F24); archivio delle domande di iscrizione. L’insieme degli archivi permette di ricavare informazioni su:
Variabili di analisi
Variabili di classificazione
Caratteristiche dell’elaborazione
I dati presentati in questa sezione sono caratterizzati da un processo di elaborazione che prevede una serie di controlli allo scopo di individuare e superare incongruenze, anomalie ed errori sistematici o casuali che possono manifestarsi negli archivi amministrativi.
Periodicità
Il periodo preso in considerazione dall’Osservatorio comprende la serie storica degli ultimi 5 anni disponibili. L’aggiornamento dell’Osservatorio avviene con cadenza annuale, con l’inserimento di un nuovo anno. In virtù della caratteristica precipua degli archivi amministrativi di avere una movimentazione continua (seppur decrescente nel tempo), l’aggiornamento potrà riguardare anche alcuni degli anni già pubblicati.
Sezione Contribuenti Collaboratori
Fonte dei dati
Archivio amministrativo dei versamenti mensili effettuati dai committenti (modello F24); archivio delle domande di iscrizione; archivio amministrativo delle dichiarazioni annuali (trimestrali fino al 31.03.2000) fornite dai committenti (modelli GLA, fino al 2004);flussi delle denunce retributive mensili (dal 2005). Il maggiore contenuto informativo degli archivi permette di ricavare per i collaboratori un insieme di informazioni più ampio di quello dei professionisti, e cioè:
Variabili di analisi
Variabili di classificazione
L’anno di competenza è quello in cui sono stati pagati i compensi. L’età in anni compiuti ed il sesso sono dati anagrafici del lavoratore. Ogni anno di contribuzione è riconosciuto utile alla pensione per intero a condizione che siano stati versati i contributi su un reddito non inferiore al reddito minimale previsto per i commercianti. Se il contributo è versato su redditi inferiori, i mesi accreditati a favore dell’interessato sono ridotti in proporzione alla somma versata. Se l’anno di inizio attività coincide con l’anno di competenza, allora il numero massimo di mesi accreditabili è pari al numero di mesi di attività. Poiché un collaboratore può avere collaborazioni con più committenti nel corso di uno stesso anno, viene indicato anche il numero di committenti.
L’aliquota contributiva è quella prevalente: se il soggetto nel corso dell’anno ha collaborazioni con diversa aliquota, viene indicata quella della singola collaborazione che ha avuto la contribuzione maggiore. Il criterio della informazione prevalente è stato adottato anche per la regione di contribuzione, ricavata dalla sede INPS presso la quale il committente effettua il versamento dei contributi.
Caratteristiche dell’elaborazione
I dati presentati in questa sezione sono caratterizzati da un processo di elaborazione che prevede una serie di controlli allo scopo di individuare e in parte superare incongruenze, anomalie ed errori sistematici o casuali che possono manifestarsi negli archivi amministrativi. Fino al 2004 i contribuenti risultanti dagli archivi sono stati riproporzionati sulla base del rapporto tra contributi dichiarati e contributi versati, per tener conto dei versamenti cumulativi ai quali non sono state ancora abbinate le informazioni specifiche sui collaboratori corrispondenti.
Periodicità
Il periodo preso in considerazione dall’Osservatorio comprende la serie storica degli ultimi 5 anni disponibili. L’aggiornamento dell’Osservatorio avviene con cadenza annuale, con l’inserimento di un nuovo anno. In virtù della caratteristica precipua degli archivi amministrativi di avere una movimentazione continua (seppur decrescente nel tempo), l’aggiornamento potrà riguardare anche alcuni degli anni già pubblicati.
Sezione Dettagli Contribuenti Collaboratori
Fonte dei dati
In questa sezione si fa ricorso alle stesse fonti dei dati della sezione precedente, di cui sono mantenute le caratteristiche di elaborazione, dalle quali si traggono alcune informazioni aggiuntive per l’ultimo anno in banca dati, che sarà quindi aggiornato con la medesima periodicità.
Variabili di analisi
Variabili di classificazione
Il tipo di rapporto lavoro e l’eventuale altra forma di assicurazione previdenziale sono campi dichiarati sui quali non si interviene. Il numero di mesi accreditati ai fini pensionistici nell’ultimo quinquennio fornisce una possibile indicazione sulla continuità di lavoro degli iscritti e sull’efficacia dello stesso per la copertura previdenziale. La presenza è “sì” se il lavoratore ha contribuito anche nell’anno precedente, “no” altrimenti, e permette di avere una indicazione di massima sul turn-over tra stato di contribuente e stato di non contribuente.
5. Lavoro occasionale e accessorio
Dopo una fase iniziale di sperimentazione (iniziata ad agosto 2008 nell’ambito delle vendemmie) è ormai diffusa, sull’intero territorio nazionale e nei vari settori produttivi che ne possono fruire, la prassi e l’utilizzo delle prestazioni di lavoro occasionale di tipo accessorio, previste dagli articoli 70-74 D. Lgs. 276/2003 e successive modificazioni, pagate con buoni lavoro. Il valore nominale di ogni singolo buono o voucher, è pari a 10 euro. Tale valore nominale è comprensivo della contribuzione a favore della Gestione separata INPS (convenzionalmente stabilita per questa tipologia lavorativa nell’aliquota del 13%), di quella in favore dell’INAIL (7%) e di una quota pari al 5% per la gestione del servizio. L’Osservatorio del lavoro occasionale e accessorio si compone di due sezioni: la prima contiene i dati sulla vendita dei buoni lavoro, la seconda propone informazioni sui lavoratori che hanno utilizzato i buoni lavoro.
Sezione sui voucher venduti
Unità statistica
L’unità statistica è rappresentata dal voucher venduto nell’anno.
Fonte dei dati
Archivi amministrativi generati dai flussi informativi delle procedure di vendita dei voucher.
Variabili di analisi
Variabili di classificazione
Le variabili di classificazione sono riferite all’unità statistica. L’anno di vendita è l’anno in cui il voucher è stato venduto al committente. La vendita avviene con modalità di distribuzione che sono andate aumentando negli anni. Inizialmente i canali erano due: le sedi provinciali INPS (si tratta del tradizionale voucher cartaceo) ed un’apposita procedura telematica. Nel 2010 una convenzione con la Federazione Italiana dei Tabaccai ha introdotto il terzo canale, ed altri due si sono aggiunti a partire dall’anno successivo: prima le Banche Popolari e poi gli uffici postali. Per ogni voucher venduto si conosce la regione di vendita, mentre l’attività per la quale il buono lavoro sarà impiegato, e la tipologia di committente che lo ha acquistato, non sono sempre già disponibili al momento della vendita. Attività e tipologia sono informazioni dichiarate dal committente.
Caratteristiche dell’elaborazione
I dati presentati in questa sezione sono caratterizzati da un processo di elaborazione che prevede una serie di controlli allo scopo di individuare e superare incongruenze, anomalie ed errori sistematici o casuali che possono manifestarsi negli archivi amministrativi.
Periodicità
Il periodo preso in considerazione dall’Osservatorio comprende al momento l’intera serie storica dei dati. L’aggiornamento periodico dell’Osservatorio avviene ogni sei mesi e riguarda l’intera serie storica. Nel primo dei due aggiornamenti annuali i dati sono fino a tutto l’anno precedente, mentre nel secondo aggiornamento è proposto anche il primo semestre dell’anno in corso.
Sezione sui prestatori di lavoro occasionale e accassorio
Unità statistica
L’unità statistica è rappresentata dal lavoratore nell’anno.
Fonte dei dati
Archivi amministrativi generati dai flussi informativi delle procedure di vendita e riscossione dei voucher.
Variabili di analisi
Variabili di analisi
Il numero di lavoratori è dato da chi ha prestato lavoro occasionale accessorio nell’anno, riscuotendo i voucher ottenuti per la prestazione. La media annua del numero di lavoratori è pari alla somma dei mesi di attività rilevati nell’anno diviso dodici, e viene esposta senza decimali.
Variabili di classificazione
Le variabili di classificazione sono riferite all’unità statistica. L’anno di attività è l’anno dichiarato di svolgimento dell’attività di lavoro occasionale accessorio (nel caso in cui sul voucher sia stato dichiarato un periodo di svolgimento a cavallo di anno si è utilizzato l’anno di fine attività). L’attività d’impiego è quella prevalente: se il soggetto nel corso dell’anno ha prestato lavoro occasionale accessorio per attività diverse, è indicata quella per la quale ha riscosso il numero maggiore di voucher. Il criterio dell’informazione prevalente è stato adottato anche per la tipologia di committente e la regione. Il sesso e l’età in anni compiuti nell’anno sono desunti dal codice fiscale, tramite il quale si ricava anche la cittadinanza, dopo abbinamento con gli archivi dei permessi di soggiorno.
Caratteristiche dell’elaborazione
I dati presentati in questa sezione sono caratterizzati da un processo di elaborazione che prevede una serie di controlli allo scopo di individuare e superare incongruenze, anomalie ed errori sistematici o casuali che possono manifestarsi negli archivi amministrativi.
Periodicità
Il periodo preso in considerazione dall’Osservatorio comprende al momento l’intera serie storica dei dati. L’aggiornamento periodico dell’Osservatorio avviene ogni sei mesi e riguarda l’intera serie storica.
6. Previsioni della domanda di lavoro (indagine Excelsior)
l Sistema Informativo Excelsior, promosso e realizzato da Unioncamere in accordo con il Ministero del Lavoro e l’Unione Europea, si colloca stabilmente, a partire dal 1997, tra le maggiori fonti informative disponibili in Italia sui temi del mercato del lavoro e della formazione ed è inserito tra le indagini con obbligo di risposta previste dal Programma Statistico Nazionale.
I dati raccolti su un campione di circa 100mila imprese italiane, aggiornati con cadenza annuale, mettono a disposizione degli utenti una serie di informazioni sulla domanda di lavoro delle imprese in Italia e sulle principali caratteristiche (età, livello di istruzione, esperienza, difficoltà di reperimento, necessità di ulteriore formazione ecc.) delle figure professionali richieste.
Attraverso il Sistema Informativo Excelsior è possibile quantificare in modo puntuale il fabbisogno occupazionale e di professionalità per il breve e medio periodo distinto per le 105 province italiane (con l’inclusione, a partire dal 2010, di Fermo) e disaggregato per classe dimensionale e per attività economica di impresa. L’ampiezza e la ricchezza dei dati raccolti direttamente presso le imprese costituisce, in tal modo, un utile patrimonio informativo di supporto a coloro che devono orientare e facilitare l’incontro diretto tra l’offerta di lavoro e la domanda da parte delle imprese, ai decisori istituzionali in materia di politiche della formazione scolastica e professionale, nonché agli operatori della formazione a tutti i livelli.
Il campo di osservazione e l’universo di riferimento
l campo di osservazione di Excelsior é rappresentato dall’universo delle imprese private iscritte al Registro delle Imprese delle Camere di Commercio che hanno almeno un dipendente, con l’esclusione:
- delle unità operative della pubblica amministrazione;
- delle aziende pubbliche del settore sanitario (aziende ospedaliere, ASL, ecc.);
- delle unità scolastiche dell’obbligo e delle medie superiori pubbliche;
- delle unità universitarie pubbliche;
- delle organizzazioni associative.
Da tale insieme sono state escluse le imprese nel frattempo cessate e nel contempo sono state inserite le imprese nate dopo il 31.12.2007, con particolare attenzione a quelle di grande dimensione o potenzialmente tali, suscettibili cioè di esprimere quote rilevanti di nuova occupazione.
Per le imprese con almeno 100 dipendenti è stato inoltre aggiornato l'universo di riferimento con le informazioni più recenti ricavate da diverse fonti informative (bilanci depositati presso le Camere di commercio, articoli tratti dalla stampa, siti internet, ecc..).
Pur non essendo tenute all’iscrizione nel Registro Imprese, sono state inoltre considerate ai fini dell’indagine le attività professionali per le quali esiste l’obbligo di iscrizione in Albi tenuti da Ordini o Collegi professionali. In genere si tratta di “studi professionali”, considerati nell’universo di riferimento se viene rilevata la presenza di almeno un dipendente.
Nel campo di osservazione del Progetto Excelsior rientrano, inoltre, le attività agricolo-zootecniche, limitatamente alle imprese con almeno un dipendente medio nell’anno. Considerate le particolari caratteristiche del settore è stata effettuata una specifica indagine, simile nel processo di rilevazione e nella struttura a quella condotta sulle imprese private, ma finalizzata a cogliere talune peculiarità del settore agricolo.
Le unità di rilevazione e analisi considerate sono l’impresa e l’unità locale provinciale; quest’ultima, in realtà una variabile convenzionale, è definita come l’insieme delle unità locali della stessa impresa operanti in una provincia; i relativi addetti corrispondono alla somma degli addetti operanti nella provincia.
Il disegno campionario
L’indagine Excelsior fa riferimento a un campione di imprese fino a 50 dipendenti e considera invece l’universo delle imprese con oltre 50 dipendenti.
In particolare per la definizione del piano campionario, per l’indagine 2010, si è operato secondo le variabili di seguito indicate:
• 69 settori di attività economica;
• 2 classi dimensionali (1-9, 10-49 dipendenti);
• 105 province (con l’inserimento della provincia Monza e Brianza scorporata da Milano e di Fermo scorporata da Ascoli)
Le modalità di rilevazione
Il questionario di indagine per il 2010 é stato sottoposto alle imprese tra marzo e maggio 2010, più o meno in corrispondenza della precedente edizione. Ciò rappresenta un elemento non trascurabile nella valutazione dei risultati e nel confronto degli stessi con quelli delle indagini svolte fino al 2006 (si consideri, ad esempio, che una quota non indifferente delle entrate e uscite previste dalle imprese per il 2010 risulta, al momento della somministrazione del questionario, già avvenuta e quindi dichiarata come reale e non semplicemente come programmata). I dati risultano quindi indubbiamente più rappresentativi e maggiormente collegati al reale andamento occupazionale della prima parte dell’anno.
L'indagine ha seguito due distinte modalità di rilevazione:
Avvertenza per la lettura dei dati
Ai fini di una corretta lettura dei dati si segnala che in tutte le tavole statistiche i valori assoluti sono arrotondati alla decina e per tale ragione le somme dei singoli valori possono non corrispondere ai totali esposti.
I dati sulle retribuzioni fanno riferimento alle retribuzioni assicurate dalle aziende iscritte all’INAIL - Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni del Lavoro .
Le retribuzioni di ciascun anno sono quelle che il datore di lavoro dichiara di aver corrisposto complessivamente ai propri dipendenti per la determinazione del premio assicurativo. Non sono comprese le retribuzioni dei lavoratori autonomi (titolari, familiari e soci di aziende artigiane), degli apprendisti, nonché di categorie particolari (cooperative di facchini, pescatori, ...) il cui premio non è legato alla retribuzione.
I dati sono estratti dalla banca dati sulle aziende assicurate presso l’INAIL, nell’ambito della gestione Industria, commercio e servizi.
Il Datore di lavoro che inizia un'attività tutelata è tenuto a presentare all'Inail la Denuncia di esercizio, con conseguente costituzione di un rapporto assicurativo mediante l'apertura di una Posizione assicurativa (P.A.). Sulla base delle informazioni riportate nella denuncia di esercizio l'Inail classifica la posizione assicurativa con una o più voci di lavorazione di cui alla tariffa premi (l'attuale tariffa dei premi è stata approvata con il D.M. 12 dicembre 2000).
Qualora un datore di lavoro effettui più lavorazioni non omogenee o indipendenti l'una dall'una, devono essere aperte tante posizioni assicurative quante sono le suddette lavorazioni.
Nella Banca dati si sono considerate tutte le posizioni assicurative relative a datori di lavoro che hanno svolto attività nei cinque anni precedenti.
All’interno della banca dati le aziende sono classificate in base alle seguenti caratteristiche:
1. tipologia Inail dell'azienda:
AZIENDE ARTIGIANE
AZIENDE NON ARTIGIANE
Le aziende artigiane sono quelle in possesso dei requisiti di cui agli art. 2 (imprenditore artigiano), 3 (definizione di impresa artigiana) e 4 (limiti dimensionali) della Legge quadro per l'artigianato (legge 8 agosto 1985, n. 443).
2. in base alla numerosità dei soli LAVORATORI DIPENDENTI ovvero degli ADDETTI-ANNO, di cui si dirà nel seguito, nelle seguenti classi di dimensione aziendale (classi di addetti):
Aziende artigiane: 1-15, 16-30, oltre 30
Aziende non artigiane: 1-15, 16-30, 31-100, 101-250, oltre 250
3. in base alla localizzazione dell'attività :
Aziende monolocalizzate: svolgono l'attività in una sola provincia;
Aziende plurilocalizzate: l'attività è svolta in più province.
Il datore di lavoro che svolge la stessa lavorazione tariffaria in differenti province (aziende plurilocalizzate) può chiedere l'accentramento contributivo presso un'unica Sede INAIL alla quale sono denunciate le retribuzioni complessive erogate a tutti i dipendenti, indipendentemente dal luogo di lavoro, per la determinazione del premio annuo assicurativo.
Occorre precisare che nel caso in cui una stessa azienda svolga più attività economiche essa è stata classificata in base al codice ATECO dell'attività prevalente. Analogamente nel caso in cui un'azienda svolga un'attività complessa articolata in più lavorazioni, classificate con distinte voci di tariffa, essa viene classificata con la prima voce di tariffa alla quale corrisponde la più elevata percentuale di incidenza delle retribuzioni complessivamente erogate.
Si segnala che a partire dall’anno 2000 gran parte delle aziende assicurate all’INAIL è stata riclassificata dall’INAIL secondo i criteri definiti e certificati dall’ISTAT. Sono quindi possibili, per alcuni settori di attività economica, disallineamenti rispetto agli anni precedenti.
8. Iscritti alle organizzazioni sindacali
Le informazioni sugli immigratiiscritti alle organizzazioni sindacali sono pubblicate nel Dossier Statistico sull’immigrazione, unprogetto nazionale che vede coinvolte la Caritas e la Fondazione Migrantes.
Il Dossier Statistico sull’Immigrazione nasce nel 1990, a ridosso dell’approvazione del primo intervento legislativo organico sull’immigrazione (c.d. “legge Martelli”, n. 39/90) e costituisce un rapporto dettagliato sull’andamento dell’immigrazione in Italia.
Esso raccoglie tutti i dati disponibili – da diverse fonti - sul fenomeno dell’immigrazione relazionandoli nel piano nazionale e in quello degli ambiti regionali e locali, occupandosi dei suoi vari aspetti e problematiche.
In particolare, le statistiche sugli iscritti alle organizzazioni sindacali si basano da dati di fonte CGIL, CISL e UIL.
9. Operatori sul mercato del lavoro
Qui sono presenti i dati sulla consistenza delle società ( e relativi sportelli) autorizzate a operare nel campo:
Il lavoro interinale è il lavoro a carattere temporaneo la cui introduzione nel mercato del lavoro italiano si deve alla Legge Treu del 1997 (legge 24 giugno 1997, n.196).
Successivamente ha subito varie modifiche e nel 2003, con la legge 30/2003 (la cosiddetta Legge Biagi), il lavoro interinale è stato abolito per permettere l'ingresso della somministrazione di lavoro.
La somministrazione di lavoro permette ad un soggetto (utilizzatore) di rivolgersi ad un altro soggetto appositamente autorizzato (somministratore), per utilizzare il lavoro di personale non assunto direttamente, ma dipendente del somministratore. Nella somministrazione occorre distinguere due contratti diversi:
Entrambi i contratti possono essere stipulati:
Il 14° Censimento Generale della Popolazione, realizzato nel 2001, ha rilevato fra le diverse variabili anche la condizione professionale o non professionale della popolazione residente e alcune caratteristiche del mercato del lavoro.
Per tutta la popolazione di 15 anni e più, sia italiana che straniera, sono state rese disponibili informazioni sul numero di occupati, delle persone in cerca di occupazione, delle non forze di lavoro (studenti, casalinghe/i e ritirati dal lavoro).
Sono stati diffusi anche i dati inerenti l’attività lavorativa svolta e il settore di attività economica dell’ufficio, ente, ecc. da cui la persona dipendeva o di cui era titolare.
Nel censimento sono state adottate le definizioni raccomandate a livello internazionale in materia di mercato del lavoro. Si segnala che esse sono diverse da quelle utilizzate nel censimento precedente (1991); eventuali confronti fra i due censimenti devono quindi tenere conto delle differenti definizioni.
In particolare, gli occupati sono le persone di 15 anni e più che nella settimana di riferimento (dal 14 al 20 ottobre 2001) hanno svolto un’occupazione in proprio o alle dipendenze da cui traggono un profitto o una retribuzione (si deve considerare qualsiasi tipo di reddito: salario, stipendio, onorario, profitto, rimborso spese, eventuali pagamenti in natura, vitto e alloggio). Comprendono, inoltre, quanti collaborano con un familiare che svolge attività lavorativa in conto proprio senza avere un regolare contratto di lavoro o una retribuzione (coadiuvante familiare). Qualunque forma di lavoro atipico, con o senza contratto, costituisce un requisito sufficiente per essere incluso tra gli occupati, purché le ore di lavoro prestate abbiano un corrispettivo monetario o in natura. L’aggregato degli occupati è composto dalle persone che si sono dichiarate occupate e da coloro i quali pur essendosi dichiarati in un'altra condizione (disoccupato, in cerca di prima occupazione, studente, casalinga, ecc.) nella settimana di riferimento hanno effettuato una o più ore di lavoro retribuito o come coadiuvanti familiari. Non devono considerarsi occupati: chi frequenta un corso universitario per il conseguimento del dottorato di ricerca, i medici che frequentano la scuola di specializzazione, i titolari di borse di studio e le persone che svolgono attività di volontariato sociale non retribuito, chi sta assolvendo gli obblighi di leva o sta svolgendo il servizio civile indipendentemente dal fatto che la persona possiede un’occupazione con diritto alla conservazione del posto.
Le persone in cerca di occupazione sono tutti i non occupati di 15 anni e più che dichiarano al contempo:
Ad essi vanno aggiunti coloro che dichiarano essere in attesa di iniziare un lavoro che hanno già trovato per i quali non viene applicato né il criterio della ricerca attiva né quello della immediata disponibilità. Tra le persone in cerca di occupazione possono essere individuate le persone in cerca di prima occupazione e i disoccupati in cerca di nuova occupazione.
Lepersone in cerca di prima occupazione sono le persone in età di 15 anni e più che hanno sospeso, abbandonato un ciclo di studi o che non hanno mai esercitato un'attività lavorativa ( avendo cessato un'attività in proprio o avendo smesso "volontariamente" di lavorare per almeno un anno) sono alla ricerca attiva di un'occupazione e sono in grado di accettarla se gli viene offerta:
Gli occupati possono avere diverse“posizioni nella professione”
11. Regioni europee (Eurostat)
L’annuario contiene anche una serie di dati che hanno l’obiettivo di posizionare la Lombardia all’interno del contesto europeo confrontandola con altre regioni e con altre nazioni.
I dati sono di fonte Eurostat (Ufficio Statistica dell’Unione Europea), il cui ruolo principale è produrre e divulgare informazioni statistiche ufficiali a livello europeo. Eurostat non effettua la raccolta dati; i dati sono raccolti direttamente dalle autorità statistiche degli Stati Membri, le quali producono le statistiche nazionali di carattere ufficiale e ne curano la trasmissione a Eurostat. Eurostat consolida i dati ricevuti dagli Stati Membri e, attraverso metodologie armonizzate, assicura che essi siano comparabili.
Le statistiche presentate nell’annuario fanno riferimento a 22 regioni con dinamiche simili a quelle lombarde e ai 27 Stati Membri dell’Unione Europea. Esse son tratte dalla base dati REGIO.
Le 22 regioni confrontate con la Lombardia sono state scelte tra le aree appartenenti alle categorie NUTS1 e NUTS2. Le categorie NUTS (Nomenclatura delle unità territoriali per la statistica sono definite da Eurostat
Per la scelta delle regioni che meglio possono essere confrontate con la Lombardia sono stati definiti i seguenti parametri:
E' stato poi valutato un intorno di circa + / - 50% rispetto al valore lombardo; sono state scelte le regioni che presentavano il maggior numero di parametri nell’intorno considerato. Alcune regioni, pur non rientrando pienamente nei parametri richiesti, sono state aggiunte per mantenere un generale equilibrio tra i principali stati europei.