Indice
I dati sulla produzione libraria di fonte Istat
L’indagine sulla produzione libraria viene realizzata annualmente dall’Istat a partire dal 1951, è finalizzata a rilevare le principali caratteristiche della produzione editoriale a stampa realizzata in Italia e costituisce la fonte informativa ufficiale per la determinazione dei prezzi delle fotocopie a livello nazionale.
La rilevazione ha carattere censuario ed è svolta intervistando - mediante questionario autocompilato - tutte le case editrici, i centri di studio, gli enti e le istituzioni che svolgono attività editoriale. L’universo di riferimento è composto complessivamente da circa 3.200 unità di rilevazione, registrate attualmente in un archivio informatizzato, aggiornato in modo continuativo dalla Struttura operativa.
In conformità alle indicazioni metodologiche dell’Unesco per l’armonizzazione a livello internazionale delle statistiche sull'attività editoriale, costituiscono oggetto di rilevazione le opere editoriali di almeno cinque pagine, con esclusione di quelle stampate dall’editore per conto terzi. Intendendo per opera editoriale una pubblicazione a stampa non periodica, sono escluse dalla rilevazione le pubblicazioni edite in serie continua, sotto uno stesso titolo, con una numerazione progressiva o con una diversa data che contraddistingue i singoli numeri della serie (riviste o simili). Sono, invece, compresi i libri diffusi con cadenza periodica e con numerazione progressiva attraverso le rivendite di giornali o altri canali.
Costituiscono oggetto di rilevazione anche le pubblicazioni ufficiali dello Stato o di altri enti pubblici e gli estratti di pubblicazioni; sono esclusi, invece, i prodotti editoriali a carattere prettamente propagandistico, qualora siano distribuiti gratuitamente e il testo letterario, tecnico o scientifico sia marginale rispetto a quello strettamente pubblicitario; le pubblicazioni di carattere informativo quali cataloghi, listini prezzi, orari ferroviari, elenchi telefonici, programmi di spettacolo, calendari e simili; le opere musicali, ove il testo letterario sia di scarsa importanza; le carte geografiche o topografiche non rilegate sotto forma di atlante e gli album con figurine da colorare privi di un testo narrativo.
Per aggiornare la base di riferimento delle unità oggetto di rilevazione, l’Istat provvede alla gestione di un archivio anagrafico informatizzato dei soggetti pubblici e privati che effettuano attività editoriale, costruito, in origine, a partire dalle informazioni fornite dall’archivio della Biblioteca nazionale di Firenze. I dati in archivio sono aggiornati in modo continuativo, sulla base delle informazioni fornite dalla Editrice bibliografica, la casa editrice milanese che, mensilmente, pubblica le recentissime pubblicazioni sul Giornale della libreria – rivista ufficiale dell’Associazione italiana editori; al fine di poter rilevare l’eventuale presenza di nuovi editori, nell’ultimo trimestre di ogni anno viene effettuato un monitoraggio sistematico.
Le informazioni contenute nell’Archivio vengono inoltre corrette, aggiornate ed integrate sulla base dei dati forniti dagli editori intervistati nell’ambito dell’indagine stessa.
Per la rilevazione dei dati viene utilizzato un modello in formato cartaceo o elettronico (cfr. allegato), con il quale ciascun rispondente descrive le principali caratteristiche di ciascuna opera pubblicata nel corso dell’anno di indagine.
I dati raccolti sono oggetto di un lavoro di revisione realizzato con procedure manuali e automatiche. Il controllo manuale è di tipo qualitativo e qualora vengano riscontrati dati anomali o mancanti, il Servizio provvede a contattare telefonicamente l’editore al fine di sanare i problemi rilevati. Successivamente si procede al controllo quantitativo dei dati registrati utilizzando apposite procedure di check. I dati elementari validati vengono poi elaborati statisticamente ed organizzati in tabelle, ulteriormente verificate attraverso controlli di coerenza e confronti in serie storica.
Il lavoro complessivo di rilevazione, revisione ed elaborazione viene realizzato in nove mesi (da marzo a gennaio di ogni anno).
L'indagine campionaria Multiscopo
Annualmente l'Istat svolge un'indagine campionaria Multiscopo "Aspetti della vita quotidiana", volta a descrivere alcuni comportamenti legati all'uso del tempo libero, della socialità e della cultura. Tra i dati rilevati vengono raccolte informazioni sulla pratica e la partecipazione sportiva. L’analisi è condotta prendendo in considerazione le caratteristiche anagrafiche, sociali e territoriali degli individui, in modo da restituire un’immagine della società italiana nella sua complessità, a partire dalla molteplicità e varietà dei comportamenti individuali.
I dati del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
L’Ufficio Statistica del Ministero per i Beni e le Attività Culturali appartiene al SISTAN (Sistema Statistico Nazionale) e, nell'ambito del Programma Statistico Nazionale, ha in atto diverse rilevazioni, fra cui:
La rilevazione sugli Archivi di Stato
La rilevazione riguarda i 99 Archivi di Stato e le 35 Sezioni ad essi associate in rapporto di dipendenza, nonché dall’Archivio Centrale dello Stato, con sede in Roma, e che ha specifica competenza in tema di conservazione degli atti dei Ministeri.
Il “personale” degli archivi fa riferimento al 31/12 dell’anno di rilevazione ed è pari alla somma algebrica di coloro i quali risultano assegnati al ruolo degli istituti, aumentata del personale (in comando o in utilizzo) proveniente da altri Enti e, per converso, diminuita di quelle unità di personale, del ruolo dell’istituto, che prestano la propria attività lavorativa presso altri Enti (in comando o in utilizzo).
Le presenze e le ricerche sono riferite sia a quelle derivanti dai privati che a quelle provenienti da Studiosi, Amministrazioni od Enti.
Le Spese di Gestione delle Sezioni degli Archivi di Stato, non facilmente scorporabili da quelle delle loro Sedi Centrali, sono comprese nelle spese di queste ultime. I metri quadrati (mq) dei locali includono i mq dei locali, i mq degli eventuali locali destinati ai servizi aggiuntivi e ad eventuali altri locali. Non vengono, invece, riportati, i mq dei locali non utilizzati.
Le scaffalature (ml) sono riferite a quelle prese in carico dall’istituto ed il materiale cartaceo è espresso in pezzi.
Le sale di consultazione includono sia le sale di lettura che quelle studio.
Le Fotografie includono anche le eventuali Diapositive, e come i Negativi, i Microfilms, le Microfiches e l’Audiovisivo, includono sia le copie di integrazione che quelle di sicurezza. L’unità di misura dei microfilms è espressa in numero di bobine.
La rilevazione sui Visitatori e sugli Introiti dei Musei, Monumenti ed Aree Archeologiche Statali
Questa rilevazione viene effettuata attraverso l’inserimento dei dati mensili, da parte delle Soprintendenze territorialmente competenti, nel Sistema Informativo dell’Ufficio Statistica.
I Musei, Monumenti ed Aree Archeologiche Statali possono essere Gratuiti (senza biglietto d’ingresso) o a Pagamento (con biglietto d’ingresso, rilasciato con o senza corresponsione di denaro). L’ingresso gratuito negli Istituti museali a pagamento è riservato alle persone con età inferiore ai 18 anni e superiore ai 65, nonché agli appartenenti alle categorie previste nel Decreto Ministeriale n. 239 del 20/04/2006.
Gli Introiti sono riportati, generalmente, al lordo della quote spettanti ai concessionari del servizio di biglietteria, ove presenti, mentre, in talune tavole, compaiono anche gli importi al netto delle medesime quote.
I dati presentati per gli istituti a pagamento sono desunti dal numero dei biglietti emessi.
I dati per gli istituti gratuiti risultano stimati o rilevati dal registro delle presenze o da un dispositivo contapersone.
Le unità statistiche di riferimento sono tutti gli Istituti museali statali visitabili, di cui alcuni chiusi per tutto il periodo considerato per inagibilità, o per lavori di restauro, o per mancanza di personale di custodia.
In generale, nelle elaborazioni di tipo aggregato (per Regione, per Provincia e per Anno) vengono conteggiati solo gli Istituti museali aperti, mentre nelle elaborazioni per singolo Istituto compaiono anche quelli chiusi che, ovviamente, avranno dati uguali a zero.
Sono state introdotte, già da alcuni anni, le aggregazioni di Istituti denominate “Circuiti museali” atte a fornire quantificazione dei dati relativi ai biglietti cumulativi, ovvero biglietti che permettono l’accesso a diverse strutture museali. Questi dati non sono ricompresi in quelli dei singoli Istituti che costituiscono il Circuito, in quanto non è possibile rilevare il passaggio del visitatore, in assenza di un sistema di rilevazione degli accessi. Nei casi in cui i “Circuiti museali” non hanno biglietto cumulativo gratuito, gli Istituti che compongono l’aggregato ne emettono e ne conteggiano uno proprio per consentire l’ingresso.
La rilevazione sulle Biblioteche Pubbliche Statali
Le unità statistiche di riferimento di questa indagine sono tutte le Biblioteche Pubbliche Statali indicate dal D.P.R.5/7/1995, n. 417.
Le principali caratteristiche osservate nella rilevazione, aggregate a livello provinciale, riguardano la consistenza del materiale bibliografico, le consultazioni, i prestiti, il personale.
La voce “periodici in corso” si riferisce ai titoli dei periodici correnti nell’anno, precisando che ciascun titolo può includere uno o più volumi. Nella voce "materiale grafico" sono compresi gli stampati musicali, le stampe, i disegni, le carte geografiche e le fotografie; nel "materiale audiovisivo e multimediale" è compreso il materiale audio e/o visivo; nella voce “Fotocopie e microcopie eseguite dalla biblioteca" sono comprese altresì le diapositive, le stampe da microfilm e le fotografie eseguite per gli utenti e per scopi di tutela. Infine la voce “Opere date in prestito a biblioteche” include anche i prestiti alle biblioteche internazionali.
Il “personale” fa riferimento al 31/12 dell’anno di rilevazione ed è pari alla somma algebrica di coloro i quali, risultano assegnati al ruolo degli istituti, aumentata del personale (in comando o in utilizzo) proveniente da altri Enti e, per converso, diminuita di quelle unità di personale, del ruolo dell’istituto, che prestano la propria attività lavorativa presso altri Enti (in comando o in utilizzo).
Inoltre, la voce “di cui Bibliotecari”, è riferita alle unità di personale, comprese nell’Area C, ma con profilo professionale bibliotecario (C1, C2 e C3).
Le “spese annuali di gestione”, espresse in Euro, comprendono le spese per funzionamento e manutenzione, acquisti, tutela del materiale bibliografico, compensi accessori al personale e varie (telefono, posta, spese automobilistiche, SBN, ecc….).
I dati della Regione Lombardia
Questa sezione contiene una serie di statistiche sulle biblioteche presenti sul territorio regionale, di fonte Regione Lombardia, Direzione Generale Cultura.
Tramite l’Anagrafe delle Biblioteche comunali la Regione Lombardia censisce -con la collaborazione delle province, dei sistemi e delle singole biblioteche – le oltre 1300 biblioteche pubbliche.
Non sono quindi prese in considerazione le oltre 800 biblioteche “di altra titolarità” presenti sul territorio lombardo.
L’Anagrafe delle biblioteche lombarde (ABiL) ebbe inizio nel 1973 e la prima pubblicazione dei dati è del 1974, per cui la serie storica è composta da oltre 30 annualità.
La raccolta dei dati, che si conclude in circa 30 giorni, è facilitata dal modello organizzativo della rete bibliotecaria lombarda che è centrata sull’idea fondante della cooperazione sistemica.
Naturalmente, i processi di lavorazione hanno seguito l’evoluzione della tecnologia informatica. Dalla carta si è passati alla raccolta via web con un applicativo in continua evoluzione per implementare le nuove potenzialità consentite dalla tecnologia e per perfezionare la quantità e la qualità dei dati raccolti.
La partecipazione dei soggetti afferenti alla rete bibliotecaria lombarda alla raccolta dei dati, è un obbligo previsto dalla normativa regionale e ribadito negli atti di programmazione pluriennale.
I dati presentati in questa sezione sono elaborati dall’Istat sulla base di informazioni fornite dalla SIAE (Società Italiana degli Autori edEditori. LA SIAE rientra infatti fra i principali soggetti che contribuiscono alle statistiche pubbliche sulla cultura.
Gli indicatori utilizzati dalla SIAE per sintetizzare l’attività dello spettacolo sono: il numero di spettacoli, gli ingressi, le presenze, i partecipanti, la spesa al botteghino, la spesa del pubblico ed il volume d’affari.
Il numero di spettacoli riepiloga gli eventi censiti nel periodo. e’ importante segnalare che, per l’attività cinematografica, le sedi della SIAE stanno adottando un criterio di rilevazione degli eventi di spettacolo sempre più puntuale. Tale modalità operativa, in via di applicazione su tutto il territorio nazionale, è finalizzata a distinguere ogni spettacolo nel corso della giornata.
Gli ingressi totalizzano il numero di biglietti rilasciati e gli ingressi in abbonamento.
Le presenze indicano il numero di spettatori rilevati - mediante l’attività di vigilanza svolta dalla SIAE o in base alle dichiarazioni degli organizzatori – in eventi per i quali non è previsto il rilascio di titoli d’ingresso. sono compresi in questa casistica:
I partecipanti sintetizzano il totale del pubblico che ha partecipato agli eventi (ingressi + presenze).
La spesa al botteghino espone le somme che gli spettatori destinano all’acquisto di biglietti ed abbonamenti. questa grandezza è poco interessante se riferita a tipologie di spettacolo nelle quali solo occasionalmente sono utilizzati titoli d’ingresso (come, ad esempio, nei concertini).
La spesa del pubblico comprende, oltre alla spesa al botteghino, tutte le altre somme che il pubblico paga per assistere allo spettacolo: consumazioni al bar, diritti di prevendita, servizio di guardaroba, di prenotazione tavoli, ecc.
Il volume d’affari è il valore complessivo degli introiti realizzati dall’organizzatore e comprende, oltre alla spesa del pubblico, le somme erogate da non partecipanti per l’allestimento dello spettacolo, quali gli introiti per prestazioni pubblicitarie, i proventi da sponsorizzazioni e da riprese televisive, ecc.
Le caratteristiche strutturali del settore sportivo vengono analizzate nelle loro molteplici dimensioni, in termini sociali, economici e istituzionali, considerando i livelli di pratica sportiva degli individui, la struttura organizzativa del settore, le forme associative, il livello di dotazione di infrastrutture, l'offerta di servizi, le spese per la partecipazione a spettacoli e manifestazioni sportive.
I principali dati sul settore sportivo elaborati dall'Istat riguardano:
In particolare, i primi sono forniti dal CONI che dal 1981, con cadenza biennale, effettua un monitoraggio a livello nazionale, al fine di descrivere le caratteristiche e l'organizzazione delle istituzioni sportive che fanno capo alle Federazioni Sportive Nazionali ed alle Discipline Associate.
I dati relativi alla pratica ed alla partecipazione sportiva sono forniti, invece, dall'ISTAT, che annualmente svolge un'indagine campionaria Multiscopo, e dalla SIAE che rileva e fornisce i dati sulla spesa del pubblico.